edizione Nazionale
In tempi di pandemia il turismo sostenibile diventa una necessità
notizia pubblicata 01 Febbraio 2021 alle ore 10:50 nella categoria Cronaca

“Il 42% degli italiani considera oggi il turismo sostenibile una necessità”. Lo ha dichiarato Lorenzo Soave, direttore di Munus Arts & Culture e direttore del Master in Gestione dei Beni Culturali presso l’Università Link Campus University di Roma, intervenendo al WeBinar voluto ed organizzato da Archeoclub d’Italia nell’ambito del “Giubileo di Archeoclub d’Italia” dal titolo “Il Terzo Settore e Beni Culturali – Prospettive dal Recovery Fund”.

“Nel 2017 – ha ricordato Soave – l’Italia si è dotata già di una legge che ha tra gli obiettivi ha il contrasto allo spopolamento dei borghi. Ad esempio i Comuni possono addirittura acquisire le stazioni ferroviarie dismesse e le case cantoniere per trasformarle in sedi di valorizzazione dei prodotti tipici locali o linee ferroviarie dismesse convertibili in piste ciclabili. Questa legge ha l’obiettivo principale del potenziamento dell’offerta turistica nel rispetto del principio della sostenibilità. Dunque stanno emergendo tantissime potenzialità nuove che stanno già registrando un grande riscontro. La Fondazione Fs delle Ferrovie dello Stato che ha ripristinato ben 650 km delle antiche e dismesse linee ferroviarie come la Transiberiana d’Italia da Roma a Sulmona a bordo di vagoni d’epoca attraversando i paesaggi del Parco Nazionale della Majella o ancora la Ferrovia dei Templi, in Sicilia che percorre un autentico binario dell’Ottocento immerso nella Valle dei Templi tra Agrigento e Porto Empedocle, sta registrando risultati importanti. Nel biennio 2016-17 i viaggiatori sono stati ben 65.000 e 100.000 nel solo 2018. Queste sono le tendenze del turismo ed in Italia si sta lavorando davvero tanto su questo. Nel 2017 il ministro Dario Franceschini ha lanciato l’Atlante Digitale dei Cammini d’Italia con vari sentieri, percorsi come il Cammino di Dante. In Italia, dunque, sta avendo un’evoluzione molto positiva il Turismo Green. Ad esempio nella Riviera del Brenta che è un luogo meraviglioso ma poco conosciuto in Italia, è possibile noleggiare delle imbarcazioni che si possono guidare senza la patente nautica e sulle quali si può anche dormire consentendo ai visitatori un viaggio personalizzato scegliendo i tratti da seguire, le Ville risalenti all’epoca della Serenissima da poter visitare, come ad esempio il Museo Nazionale di Villa Pisani”.

Tasti dolenti sono sulla trasformazione digitale. “Noi siamo in questo settore, della digitalizzazione in quartultima posizione in Europa e siamo indietro anche sia sui servizi pubblici digitali – ha aggiunto Lorenzo Soave – ma anche nel mondo dell’impresa. Siamo ultimi in Europa per capitale umano formato nel campo della digitalizzazione ed è questo il campo sul quale dobbiamo lavorare e recuperare”.

“Dei 750 miliardi che stanno per partire – ha spiegato Soave – ben 390 saranno in sovvenzioni. Il Piano dell’Italia prevede ben 6 pilastri: transizione verde, trasformazione digitale, crescita intelligente sostenibile e inclusiva, coesione sociale e territoriale, salute e resilienza economica, sociale e istituzionale, politiche per la prossima generazione, infanzia e gioventù. Il 37% dei fondi sarà per la transizione verde, il 20% per la digitalizzazione, ben 8 miliardi per il turismo di cui 7,7 per la realizzazione di nuovi progetti e tre linee di intervento: patrimonio culturale per la nuova generazione che comprende il Giubileo di Roma del 2025, Percorsi Integrati di fruizione delle aree periferiche delle città, grandi attrattori turistico-culturali; la seconda linea riguarda i siti minori, le aree rurali e periferie con un Piano Nazionale borghi e rilancio antiche strutture e mestieri tradizionali, ospitalità diffusa e alberghi diffusi, la riqualificazione dei luoghi identitari, la sicurezza antisismica dei luoghi di culto, depositi temporanei per i beni culturali che magari devono essere salvati dopo eventi sismici o alluvionali. La Terza linea di intervento riguarda turismo e cultura con interazione fra scuola, università, impresa, luoghi della cultura e supporto agli operatori culturali nella transizione green e digitale. A questi fondi dobbiamo aggiungere i 7,5 miliardi previsti dal programma DIGITAL EUROPE che è il programma della Commissione Industria, Ricerca ed Energia del Parlamento Europeo ed inoltre c’era già prima del COVID il programma “Europa Creativa 2021 – 2027” che prevede ancora altri 609 milioni di euro per la cultura, ben 1,08 miliardi di euro per la sezione Media, 160 milioni per la sezione Transettoriale”.

“Archeoclub d’Italia – ha annunciato il presidente nazionale Rosario Santanastasio – sta elaborando un format di proposte concrete. Dobbiamo ora riprogrammare e riprogettare, avremmo così una grande capacità di attrazione dei flussi turistici. Archeoclub d’Italia propone una programmatica azione di sostenibilità di aree e siti di interesse minore quali borghi, piccoli centri e aree poco valorizzate, ma di elevata importanza Archeologica, storico architettonica o ambientale e la nostra presenza sul territorio darà certamente un contributo nel favorire il rilancio economico dei nostri territori. In ambito di Recovery fund certamente tra gli elementi trainanti vi è la digitalizzazione ed è questo un essenziale punto di ripartenza ed è qui che noi vorremo certamente spingere le nostre potenziali capacità conoscitive e comunicative promuovendo le realtà locali e favorirne la diffusione e conoscenza. E’ una grande opportunità per l’Italia, siamo dinanzi alla svolta. Pensiamo ad esempio ai percorsi culturali ed archeologici della Costiera Amalfitana e di tanti altri luoghi anche meno conosciuti ma da far conoscere sempre di più e meglio”.