AdR accusa le conseguenze del Covid nel bilancio 2020 con un calo, di traffico, ricavi e una perdita pari a 143,4 milioni di euro rispetto ad un utile di 245,2 milioni di euro registrato nel 2019.
Lo si legge nella nota della società secondo cui il CdA nella riunione di approvazione dei conti “ha ricordato l’esempio di professionalità e di impareggiabile umanità che il presidente Antonio Catricalà ha lasciato nel ricordo di tutto il personale di Aeroporti di Roma”.
“Il traffico passeggeri è stato particolarmente impattato dalla diffusione globale del Covid-19, complessivamente è diminuito del 76,8% rispetto al 2019, con 11,5 milioni di passeggeri transitati a Fiumicino e Ciampino – riporta il documento – In particolare, dopo i valori minimi registrati nei mesi di aprile e maggio 2020, il segmento domestico ha mostrato un lieve recupero chiudendo con una variazione del -67,5% rispetto al 2019; più colpiti invece il segmento UE in diminuzione del -77,1%, e il segmento Extra UE, in diminuzione del -84,2%. I ricavi da gestione aeroportuale consolidati, pari a 260,7 milioni di euro, si sono ridotti complessivamente del 72,3% rispetto all’esercizio a confronto, registrando un andamento negativo in tutte le componenti. Le attività aeronautiche, direttamente correlate all’andamento del traffico, hanno subito una flessione del 74,6%, mentre il complesso delle altre attività ha fatto registrare una riduzione del 66,5%.
Sin dal mese di marzo, AdR ha garantito la continuità del servizio pubblico essenziale di collegamento aereo con Roma mantenendo gli scali di Fiumicino e Ciampino sempre in funzione – prosegue la nota – attivando prontamente un piano di contenimento dei costi con risparmi di oltre il 30%, ovvero più di 100 milioni di euro, rispetto al 2019. Le iniziative hanno riguardato la razionalizzazione dell’utilizzo delle infrastrutture con la chiusura dei Terminal e delle aree di imbarco non pienamente utilizzate e la riorganizzazione delle attività operative, l’utilizzo degli ammortizzatori sociali a sostegno dei dipendenti in un contesto di forte riduzione dell’attività operativa, l’attivazione di un piano di incentivazione all’esodo volontario destinato alle fasce di età più prossime alla pensione, l’azzeramento dei bonus variabili e delle assunzioni, oltre ad una rinegoziazione delle condizioni contrattuali con i principali fornitori del Gruppo. Anche grazie a queste iniziative l’EBITDA di Gruppo è rimasto positivo (25,6 milioni di euro), con una diminuzione di 568,4 milioni di euro rispetto al 2019. Il Risultato operativo (EBIT) di Gruppo è negativo per 123,6 milioni di euro con una diminuzione di 552,5 milioni di euro rispetto al 2019”.