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Dimore storiche chiedono normativa nazionale per ricostruzioni dopo grandi catastrofi
notizia pubblicata 06 Aprile 2021 alle ore 11:47 nella categoria Associazioni

In occasione del 12° anniversario del tragico terremoto che sconvolse L’Aquila, ADSI ricorda le vittime che hanno perso la vita in quell’evento e torna a chiedere venga predisposta una normativa nazionale unica per le ricostruzioni dopo le grandi catastrofi, nella quale sia adeguatamente considerato il patrimonio immobiliare storico-artistico.
“È più che mai necessario introdurre un quadro normativo chiaro, certo e snello per affrontare le future ricostruzioni, in un clima di fiducia tra tutti i soggetti coinvolti – ha affermato Giacomo di Thiene, presidente dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, rivolgendosi in primis al ministro della Cultura Dario Franceschini e al Commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini.
“Se non si definiscono procedure collaudate prima di una prossima emergenza, si rischia che davanti ad ogni ricostruzione si debba ripartire sempre da zero. Specialmente per quanto riguarda il patrimonio culturale – così diffuso su tutto il territorio e difficilmente gestibile con le norme generali – il pericolo reale è che il restauro non venga correttamente finanziato: non per cattiva volontà, ma per inadeguatezza degli strumenti a disposizione”, ha continuato di Thiene.
A maggior ragione se si tiene conto che le dimore storiche private, in Italia, rappresentano circa il 17% del patrimonio immobiliare storico-artistico soggetto a vincolo: un vero polo di attrazione e un volano economico – che peraltro non è possibile delocalizzare altrove – per i territori nei quali insistono.
“Questi beni, spesso situati in piccoli centri da un lato rappresentano un elemento strategico per la ripartenza del Paese, dall’altro si caratterizzano per una valenza architettonica e storico-artistica che ne determina un interesse pubblico da preservare. Tutelarli con apposite norme significherebbe riconoscere la centralità di un patrimonio unico al mondo, che deve continuare ad essere tramandato alle generazioni future così come è giunto a noi nei secoli. Bisogna evitare che le catastrofi, a cui è esposta per sua natura l’Italia, determinino la perdita irrimediabile di tali beni: per queste ragioni è più che mai necessario farsi trovare consapevoli e pronti anche dal punto di vista normativo”, ha concluso di Thiene.