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Carfagna a Palermo: raddoppio ferrovia Pa-Me-Ct pronto entro 2026
notizia pubblicata 26 Maggio 2021 alle ore 12:40 nella categoria Cronaca

“Stiamo lavorando ad un intervento di potenziamento, di raddoppio della capacità ferroviaria della tratta Palermo-Messina-Catania che comporterà la possibilità di avere non più quattro, ma otto treni con una riduzione di tempi di percorrenza di 60 minuti sugli attuali”. Lo ha detto il ministro per il Sud Mara Carfagna, nel corso della conferenza stampa, a Palazzo d’Orleans, a Palermo, con il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. “Erano interventi già programmati in passato – ha continuato – ma molti non sono stati realizzati e attuati. Il vantaggio di inserirli nel Pnrr (Piano di ripresa e resilienza) risiede proprio nella necessità dell’obbligo di completarli entro il 2026, perché l’Unione europea condiziona l’erogazione delle risorse non solo sulla base della progettazione, ma anche sul rispetto di un cronoprogramma stringente. Questa volta c’è la garanzia della realizzazione e dell’attuazione”, ha assicurato il ministro Carfagna che si è recata anche in visita al porto di Palermo accompagnata dal presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, Pasqualino Monti.

Dal terminal aliscafi Monti ha illustrato alla Carfagna i lavori in corso nell’area portuale, a partire dalla stazione marittima ormai prossima al taglio del nastro. “So che state facendo grandi cose – ha commentato la Carfagna – e sono felice di essere qui, all’interno di un simbolo del Mezzogiorno. I piani del governo sul sud sono elaborati, difficile raccontarli tutti. Posso dire che contiamo molto sul Mezzogiorno e, in particolare, sulla Sicilia, regione fortemente competitiva in tanti settori, tra cui la portualità. Potenzialità che vanno rafforzate”.

Nelle parole di Monti l’intento di procedere su una strada ormai tracciata: “Con il ministro Carfagna abbiamo discusso – ha detto – di Mezzogiorno, soprattutto in chiave portuale, e di fondi. In particolare, dei Fondi Sviluppo e Coesione con i quali, oltre a finanziare il bacino da 150 mila Tpl con i 39 milioni già pervenuti, vogliamo portare a termine quegli investimenti che ci consentiranno di terminare le opere del nostro piano industriale e di superare gli eccellenti risultati fin qui conseguiti. Ciò che nei nostri porti non si respira più è la rassegnazione”.