“Abbiamo voluto dare una risposta concreta ai bisogni di un nuovo modo d’intendere il soggiorno”, dice Luca Bernardoni, CEO e co-founder di Vikey– L’emergenza che abbiamo vissuto, infatti, ha accelerato e diffuso alcune macro tendenze che erano già presenti nel mondo dell’accoglienza turistica. Prima di tutto la valorizzazione del tempo, non solo come modalità di viaggio ma anche come bisogno dell’ospite di svolgere in maniera rapida e senza bisogno di rivedere i propri piani, le incombenze burocratiche relative al soggiorno, dal pagamento alla registrazione. Poi l’ecosostenibilità: sono sempre di più i viaggiatori che cercano soluzioni virtuose che impattino sempre meno sull’ambiente sia negli spostamenti che durante la permanenza nelle strutture ricettive. Infine, l’innovazione tecnologica, se c’è una cosa che la pandemia ha insegnato è che il digitale può diventare un grande alleato, per tutelare la privacy e anche per garantire la sicurezza degli ospiti. Siamo davanti a un’evoluzione del modello di turismo e di accoglienza, un modello che semplicemente prima non esisteva – ricorda Bernardoni – con Vikey offriamo risposte smart ai nuovi bisogni dei viaggiatori e degli operatori, la nostra startup usa la tecnologia per rendere accessibile a tutti la nuova era del turismo che crediamo sia destinata a imporsi sempre di più nel post-pandemia”.E con Vikey anche il concierge è virtuale: direttamente dal catalogo presente nella web app, infatti, gli ospiti possono acquistare e prenotare servizi aggiuntivi come la cena, il transfer, le visite guidate messe a disposizione dall’host. Si apre così una nuova era dell’hospitality 2.0: dal check-in alla cura dell’ospite, l’host può lavorare in modo veloce e sicuro, garantendo tempestività e riservatezza. Un’attenzione al soggiorno degli ospiti a 360°, in tempo reale, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, ma da remoto e nel totale rispetto della privacy.
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