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Il congressuale italiano dice sì all’uso dei green pass
notizia pubblicata 21 Luglio 2021 alle ore 12:41 nella categoria Congressuale

L’industria dei congressi e degli eventi aziendali e privati, rappresentata dalle 13 associazioni riunite sotto l’egida di #Italialive, sostiene con forza la scelta del Governo di prevedere il green pass per accedere a congressi, convegni, meeting e convention, e a continuare con decisione nella campagna di vaccinazioni.

Nonostante il comparto sia già sicuro dal punto di vista sanitario poiché è normato dalle Linee Guida della Conferenza Stato-Regioni e si è dotato di protocolli ancora più rigorosi, l’adozione del green pass diventa fondamentale per assicurare agli operatori la possibilità di programmazione sul lungo periodo. Congressi ed eventi hanno bisogno di mesi di preparazione e il green pass appare oggi come l’unica via percorribile non solo per evitare l’aumento dei contagi ma anche per scongiurare l’incubo di future chiusure.
Il settore della event & live industry è infatti stato il più penalizzato dai lockdown. Lo stop a congressi ed eventi ha causato perdite di fatturato di oltre l’80% a un comparto che, prima della pandemia, generava un indotto di 65,5 miliardi di euro con un impatto sul Pil di 36,2 miliardi. Un ulteriore fermo metterebbe in ginocchio aziende e oltre 570.000 addetti causando una crisi senza vie di uscita.

Favorevoli all’introduzione del green pass con indicazioni di applicazione chiare e precise sono le associazioni di settore riunite sotto il cappello di #Italialive, l’aggregazione nata per affrontare l’emergenza Covid-19. Le stesse sono disponibili ad impegnarsi nella gestione/controllo del green pass all’accesso e confidano che l’introduzione obbligatoria dello stesso possa aiutare a mantenere aperti gli eventi anche in condizioni di “cambio di colore” per effetto della pandemia.
Ed è sempre #Italialive a sollecitare al Governo l’erogazione dei fondi di sostegno economico per le imprese della event & live industry: dopo mesi di attesa le aziende hanno ora il diritto di essere sostenute con i fatti e non con le parole.