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In Italia +567% di prenotazioni aeree e +1091% di prenotazioni in hotel
notizia pubblicata 13 Settembre 2021 alle ore 12:25 nella categoria Turismo

L’estate sta finendo ed è tempo di bilanci. Hotel, ristoranti, musei, borghi e stabilimenti balneari: i livelli di prenotazioni pre Covid sono ancora distanti ma la voglia di vacanza di italiani e stranieri si è fatta sentire. Lo dimostrano i dati relativi alla prenotazioni e i milioni di commenti e recensioni lasciati in rete dai turisti che hanno avuto l’opportunità di visitare il Bel Paese: The Data Appeal Company, con il supporto dei dati forniti dal partner Sojern, ha cercato di fotografare questa estate cercando di tracciare un primo quadro su questa stagione turistica così incerta.

Nonostante la continua altalena di annunci e indiscrezioni circa imminenti restrizioni alla circolazione legate all’andamento dell’emergenza sanitaria da Covid 19, l’Italia ha registrato una decisa crescita delle prenotazioni tra aprile e metà luglio: +567,6% prenotazioni voli aerei verso l’Italia e addirittura +1091,7% nelle prenotazioni degli hotel. Il turismo domestico è in forte aumento (in linea con il trend dell’anno precedente), ma da metà maggio fino a metà agosto la maggior parte delle prenotazioni continua ad essere da parte di turisti stranieri provenienti dell’Europa dell’Ovest (Germania, Francia, Belgio, Danimarca, Austria, Spagna, Inghilterra), incentivati dalla prossimità e la possibilità di raggiungere la destinazione in auto, senza dover sottostare ai vincoli imposti dalle compagnie aeree.

Questi risultati seppur estremamente confortanti, rimangono distanti rispetto a quelli del 2019: facendo un confronto tra le prenotazioni verso l’Italia, ad agosto 2021 si registra ancora un -46% rispetto ad agosto 2019.

A livello europeo tutti i Paesi del Sud Europa (Spagna, Francia, Italia, Grecia, Portogallo) hanno registrato un forte incremento delle prenotazioni aeree, in particolare a partire dal mese di giugno e per soggiorni tra luglio e agosto, riducendo drasticamente il gap rispetto al 2019. Solo la Spagna e la Grecia hanno quasi ritrovato i livelli di prenotazioni del 2019. La Grecia in particolare, unico caso, ha addirittura superato i risultati pre Covid registrando un aumento delle prenotazioni rispetto al 2019 fino al +11,7%.

A settembre, però, le prenotazioni risultano in forte calo, sotto i livelli pre Covid: Italia -57%, Spagna -32%, Grecia- 28%, Portogallo -62% e Francia -64%. È pur vero che l’incertezza del contesto globale ha portato importanti cambiamenti nelle modalità di progettazione delle vacanze: oggi le prenotazioni vengono effettuate per lo più a ridosso della data di partenza e la diffusione della variante Delta ha accentuato questo trend. Quello che è certo però è che siamo ancora lontani dai dati del 2019 e che difficilmente nel 2021 i numeri potranno cambiare.

Per quanto riguarda la soddisfazione dei viaggiatori, rassicurati dalle misure adottate dagli operatori turistici per arginare la diffusione del Covid, i dati raccolti da Data Appeal Company relativi a questa estate italiana registrano un livello di soddisfazione altissimo pari a 89/100, superiore a quello di Francia (84,9) e Spagna (87,7). Covid Safety Index a 73,5/100 (Grecia a 65,9, Spagna a 50,9, Francia a 62).
Crescono in maniera esponenziale recensioni e commenti di viaggiatori rilasciati online, per alcune destinazioni sono addirittura raddoppiati come nel caso di Toscana, Veneto, Roma e Costiera Amalfitana. La maggior parte riguardano la ristorazione, segno che i turisti, nei loro viaggi, cercano soprattutto il buon cibo. Nel 68% dei casi gli autori sono viaggiatori domestici ma crescono i contenuti stranieri, passati dal 23% nel 2020 al 31,8% (soprattutto tedeschi seguiti dai francesi).

La regione preferita questa estate è l’Alto Adige (91,3). Altissimo gradimento anche per Umbria, Trento, Basilicata, Piemonte e Valle d’Aosta.

“Nonostante i segnali di ripresa siano buoni, i volumi complessivi sono ancora meno della metà del 2019 perché manca ancora quasi completamente il lungo raggio – commenta Mirko Lalli, fondatore di The Data Appeal Company -. Rimangono ancora molte incertezze per l’autunno e l’inverno, dovute soprattutto al comprimersi delle finestre decisionali e la tendenza a prenotare sempre più sotto data.
Sempre di più la reputazione e la percezione di sicurezza rimangono fondamentali nella scelta di una destinazione, se le istituzioni continueranno quindi a incentivare le misure di contenimento del Covid, in particolare la campagna vaccinale, e verrà implementato con successo l’utilizzo del Green Pass, il turismo italiano senz’altro ne beneficerà. Già adesso la maggior sicurezza e l’ammorbidimento di alcune restrizioni (tipo l’eliminazione della quarantena per chi proviene da alcuni mercati, come UK), sostiene la domanda anche a settembre (e ottobre), contrariamente allo scorso anno dove si registrava un netto crollo dopo agosto”.