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Ita, Altavilla: sciopero il 15 ottobre sarebbe vergogna nazionale
notizia pubblicata 07 Ottobre 2021 alle ore 10:31 nella categoria Compagnie aeree

Manca una settima al decollo della nuova compagnia di bandiera. Ita si alzerà in volo venerdì 15 ottobre e il presidente, Alfredo Altavilla, mette le mani avanti avvertendo che un eventuale sciopero del trasporto aereo quel giorno sarebbe “una vergogna nazionale”.

Parlando a margine del EY Digital Summit, il presidente esecutivo della newco ribadisce di nuovo che “il 15 si parte” perché “è un impegno che ci siamo presi come azienda” e “il nostro compito è fare tutto quello che è necessario per portare a casa questo obiettivo”.

Anche “la trattativa per le assunzioni è ben che finita”, dice Altavilla. “Sono tutti a bordo, hanno firmato il contratto che abbiamo inviato loro. La parte assunzioni è alle spalle”, aggiunge, specificando poi che nella mozione di maggioranza su Alitalia, appena approvata alla Camera, “non c’è nessun automatismo previsto” per garantire il passaggio di tutti i lavoratori di Alitalia in Ita. Ciò “sarebbe anche in contrasto con la decisione finale della Commissione europea”, fa notare Altavilla, per cui “le assunzioni verranno fatte a mercato, come previsto dalla Commissione”.

Poi l’affondo contro chi pensa di pianificare uno sciopero proprio per il D-day di Ita. “Mi sembrerebbe una vergogna nazionale e qualcosa che danneggerebbe l’immagine del nostro Paese a livello internazionale”, afferma in modo netto il manager. “Se qualcuno sta cercando il modo per sabotare definitivamente questa trattativa, lo sciopero del 15 è la modalità perfetta”, ammonisce Altavilla. Ma al momento i sindacati non hanno in programma nessuno sciopero o mobilitazione per il 15 ottobre, sono programmate solo assemblee dei lavoratori per oggi e domani.

Guardando avanti e alla nuova gara per il marchio Alitalia, Altavilla non si sbilancia su una eventuale partecipazione di Ita. “Non so”, si limita a dire, facendo notare che “quando uno si siede al tavolo da poker non dice le carte che ha in mano”. Quanto all’asta andata deserta, ha detto di non essere rimasto stupito. Lo stesso Altavilla aveva definito “irrealistica” la base d’asta di 290 milioni fissata per il brand della ex compagnia di bandiera, una cifra che “rende antieconomico l’investimento”, l’aveva bollata il manager.

Intanto il ministero del Lavoro ha convocato per venerdì i sindacati per un tavolo tecnico sulla cigs oltre il 2022 per i lavoratori di Alitalia che non saranno assorbiti da Ita, dopo che la stessa cigs era stata allungata al settembre del prossimo anno.