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L’allarme di Confesercenti: a rischio 1mln di pernottamenti
notizia pubblicata 16 Novembre 2021 alle ore 13:45 nella categoria Cronaca

“Se il turismo interno lancia segnali positivi, le prospettive di una ripresa piena delle presenze internazionali sono invece ancora da definire. Eventuali nuove restrizioni, soprattutto nei Paesi di origine dei flussi turistici dell’Italia, potrebbero far mancare alle strutture ricettive del nostro Paese circa un milione di pernottamenti”. L’allarme è stato lanciato dalla presidente di Confesercenti, Patrizia De Luise, nel corso dell’assemblea annuale (nella foto) in cui è celebrato il 50esimo anniversario dell’associazione di categoria. “Nonostante questo, nel mondo c’è voglia della destinazione Italia. E noi dobbiamo arrivare preparati all’appuntamento della ripartenza del turismo, che è un asse fondamentale per il futuro del nostro sviluppo economico”, ha poi aggiunto.

“Dalle risorse del Pnrr deve arrivare finalmente la svolta per un turismo italiano sempre più competitivo. È un settore che va sostenuto con forza, favorendo i canali di apertura anche per i viaggi all’estero, con corridoi sicuri. Il blocco attuale sta avendo un impatto gravissimo sul turismo organizzato, dalle agenzie di viaggio ai nostri tour operator”. ha sottolineato. Le risorse del Pnrr, ha quindi concluso la presidente di Confesercenti, “rappresentano anche un’occasione unica per ridurre il divario nord-sud. Ma certo il Pnrr, da solo, non risolverà ogni problema”.

 


Intervenendo in collegamento video, il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, ha detto: “quest’anno cresceremo del 6,6%, mi sento di dare questo numero. L’anno prossimo del 4,5/5,%, ma dipende molto dalle incognite che abbiamo sul tavolo a cui possiamo far fronte fino ad un certo punto. Ma possiamo fare il nostro dovere perchè abbiamo le risorse del Pnrr che vanno spese tutte e efficacemente”. E sul turismo ha poi aggiunto: “Prima della crisi occupava il 15% della forza lavoro italiana, con margini di crescita ancora notevoli”, come emerge da confronto con i risultati di “altri Paesi che hanno un patriomonio sicurament inferiore al nostro”.