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Dall’Ue arriva la stretta sui viaggi: serve coordinamento
notizia pubblicata 24 Novembre 2021 alle ore 11:25 nella categoria Cronaca

Dopo un’estate relativamete tranquilla, la pandemia è tornata a imperversare nel Vecchio continente e le disparità di vaccinazioni tra i Paesi membri aumentano il rischio caos: l’Unione europea si appresta così ad un nuovo giro di vite sui viaggi dentro e fuori l’Europa, e tenta di mettere ordine nella Babele dei Green pass.

Nelle prossime ore la Commissione analizzerà il nuovo report del Centro europeo per la prevenzione e controllo delle malattie (Ecdc) sul rischio epidemiologico, al quale potrebbe aggiungersi anche il parere dell’Ema sulla terza dose. Quindi l’esecutivo europeo presenterà nuove raccomandazioni destinate ad emendare le regole sul certificato Covid in vigore dal primo luglio. E probabilmente ci sarà il riferimento alla terza dose. Anche perché nel corso del Consiglio Affari Generali sono stati diversi i Paesi membri che lo hanno chiesto. “E’ giusto che chi ha avuto il booster lo abbia scritto nel certificato”, ha spiegato una fonte europea.

Nel frattempo l’Ue ha accelerato nella campagna di sensibilizzazione, diffondendo un grafico con le vaccinazioni nei Paesi membri: “I dati mostrano che più alto è il tasso di immunizzazione, più basso è quello dei decessi”, ha sottolineato la Commissione sui canali social.

Le raccomandazioni saranno due, una per la circolazione interna e una per gli ingressi extra-Ue. Il giro di vite, al di là del riferimento alla terza dose, coinvolgerà probabilmente anche la validità dell’attuale Green pass a due dosi. Il regolamento attuale non prevede alcuna scadenza, Bruxelles deve correre ai ripari. Con l’ipotesi che la validità del certificato – anche se sul punto la Commissione non si è espressa – si fermi a nove mesi. Il coordinamento, tuttavia, si è reso necessario anche per i Paesi che corrono verso le restrizioni più dure, come quelli che hanno già varato la regola del 2G. L’Ue non può entrare in materie di competenza nazionale, come l’accesso con Green pass a ristoranti o luoghi di lavoro. Con la conseguenza che un cittadino non vaccinato ma con tampone, se il governo darà l’ok al Super Green Pass, possa entrare in Italia ma non possa neanche prendersi un caffè.

Non a caso, la richiesta rivolta agli Stati membri dell’Uue di allineare e coordinare le loro strategie circa la validità del green pass e il timing delle terze dosi era stata avanzata nelle ultime ore anche dagli operatori turistici.

“In quanto aderenti all’Ectaa (Travel Agents and Tour Operators Associations) – sottolinea  Franco Gattinoni, presidente della Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio – segnaliamo al governo italiano l’importanza della sinergia sulle risposte alla pandemia per evitare una nuova ondata di severe restrizioni ai movimenti in seno all’Europa. Il turismo europeo non può andare avanti con questo mosaico di approcci nazionali confusionario e continuamente cangiante. I livelli di vaccinazione del continente sono tra i più alti del mondo, oltre il 76%, e i protocolli per i viaggi di piacere e di lavoro consentono di garantire in pieno la salute e la sicurezza. I Paesi europei, dunque, adottino un approccio basato sul rischio individuale, in modo da premiare chi protegge se stesso e gli altri, stimolando al tempo stesso la spinta a vaccinarsi”.