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Cosa sono i videogiochi freemium?
notizia pubblicata 14 Dicembre 2021 alle ore 10:00 nella categoria informazioni

La nuova frontiera del divertimento

Sono belli, sono interessanti ma non sono del tutto gratuiti: stiamo parlando dei videogiochi freemium, che da qualche anno a questa parte hanno iniziato a fare capolino all’interno dell’immenso universo ludico messo a nostra disposizione. Abbiamo detto che “non sono del tutto gratuiti”, e non a caso abbiamo usato questa espressione, perché chi si sfoga con questi videogiochi può arrivare a un punto in cui non riesce più ad andare avanti, e altro che sfogo! Come mai succede questo? Perché i titoli freemium sono pensati per essere gratuiti ma al tempo stesso per offrire al player di turno livelli che difficilmente possono essere affrontati con la sola esperienza e bravura. Detto diversamente, o si è fenomeni oppure ci vuole un booster, un bonus, un upgrade, un oggetto che non si possiede e che va acquistato con denaro vero, sempre se si vuole proseguire in un’avventura. Ecco da dove viene il termine “freemium”, crasi di free e premium, che tutti noi dobbiamo imparare a conoscere prima di farci prendere facilmente la mano da un titolo da urlo. Sì perché una volta avviato ci rimarremmo male nello scoprire tempo dopo che “o si paga qualcosa o forse è ora di accantonarlo”. Meglio quindi fare attenzione prima. Ci teniamo però a fare una precisazione: i videogiochi freemium non sono una “fregatura”, ma seguono soltanto una specifica politica aziendale per cui un ottimo prodotto può essere sì accessibile a tutti però in qualche modo deve anche essergli riconosciuto un valore tramite un minimo di esborso monetario. Se guardiamo la questione dal punto di vista del team che progetta questo tipo di videogame ci accorgiamo che in fondo questa cosa è anche giusta; sta a noi decidere cosa vogliamo fare, se rendere omaggio a un titolo, oppure esagerare e spendere tanti, troppi soldi per quel titolo. Insomma, il libero arbitrio ci appartiene anche oggi che i videogiochi freemium sono una realtà destinata a prendere ancor più piede nei prossimi anni a venire.

Il valore lo diamo noi!

Ora che sappiamo a grandi linee cosa sono i videogiochi freemium, ci chiediamo se valga o meno la pena provarli e soprattutto goderli fino in fondo, e per farlo ci poniamo la seguente domanda:” Ha o meno senso acquistare dei bonus che ci permettano di superare un determinato livello?”. Non esiste una risposta univoca, perché tutto dipende dal valore che diamo a quel determinato videogioco; se proprio non possiamo farne a meno, acquistare un upgrade ogni tanto non fa certo male, tenendo presente che le promozioni non mancano di certo. Esatto: l’universo videoludico molto spesso non lesina promozioni, e non è l’unico, perché la stessa cosa vale per l’universo del web, con i suoi siti scommesse con bonus di benvenuto a disposizione per gli utenti registrati. Il futuro, anzi, il presente del divertimento ha imboccato questa strada, che risulta vincente perché si può sempre provare qualsiasi passatempo di ultima generazione e decidere poi se pagare qualcosa. Inevitabilmente a cambiare è il classico paradigma per il quale “se voglio un videogioco prima pago e poi ci gioco”. È come se noi consumatori avessimo un potere ancora maggiore rispetto al passato, quando comprando o non comprando un prodotto ludico decretavamo il suo successo o il suo insuccesso, perché qui il prezzo in un certo senso lo facciamo noi con i nostri eventuali acquisti. Questa straordinaria opportunità implica una maggior “democratizzazione del mercato dell’intrattenimento”, forse non ancora sotto gli occhi di tutti perché molte persone vedono in un videogioco freemium solo un qualcosa di “fastidioso”. E per quale motivo? Perché a detta loro o è gratis o non lo è, non esistono le vie di mezzo.

Alcuni esempi

Dopo tanto argomentare, siamo certi avrete voglia di esempi, ovviamente di esempi di videogiochi fremium! E ora vi accontenteremo, menzionandone alcuni. Tra questi non possono mancare all’appello due classici come Candy Crush Saga e Panda Pop, disponibili per Apple e per Android, e ideali per chi ha bisogno di ingannare il tempo, magari durante gli interminabili tragitti in pullman o in metropolitana prima di giungere sul posto di lavoro. Non solo, oltre a questi “videogiochi tascabili” presenti sui più noti store, ci sono quelli per PC, tra cui Fortnite con i suoi acquisti in-game, ma anche Minecraft con i migliori oggetti di Wandering Traders disponibili. Che dire poi di World of Warcraft, universo sterminato all’interno del quale è possibile acquistare mount pazzesche, mascotte e infine oggetti che ogni membro dell’Alleanza o dell’Orda dovrebbe possedere? Per sopravvivere c’è bisogno del meglio, soprattutto quando si gioca in solitaria a questo capolavoro, che riprende alcuni aspetti tipici del freemium di cui vi abbiamo sopra parlato. E la lista ovviamente non finisce qui, perché ormai tutti i videogame hanno inserito al loro interno un qualcosa di acquistabile a parte. Una bella cosa, che allunga loro la vita, offrendo una giocabilità quasi infinita. Ma saranno tutti d’accordo con questa affermazione?

C’è a chi non piacciono proprio 

A qualcuno però il freemium non piace per nulla, e non esita a manifestare il proprio punto di vista sostenendo, ad esempio, che tale “pratica” risulta ingannevole. Noi non siamo d’accordo, nel senso che è scritto tutto “nero su bianco”, basta avere la voglia di leggersi ogni policy. Una scocciatura, lo sappiamo, ma se si hanno dubbi meglio fugarli prima che sia troppo tardi. Altra motivazione è quella per cui viene premiata la voglia di spendere, non la bravura. Vero fino a un certo punto, perché in teoria ogni livello di ogni titolo è fattibile anche senza comprare qualcosa. Insomma, se uno è bravissimo ce la fa eccome! Infine, c’è chi dice che i tutorial siano estenuanti, e servano solo per imparare a come spendere i soldi. Anche in questo caso dissentiamo: se sono presenti dei tutorial significa che il videogioco in questione è più di un semplice passatempo, essendo un mondo le cui dinamiche non possono essere apprese solamente “smanettando”, come si faceva ai tempi in cui c’erano due o tre console massimo all’interno delle quali si inserivano cassette dagli 8-16 bit. Il consiglio, ovviamente, è di giudicare voi stessi se i videogiochi freemium sono o non sono una piacevole realtà. Noi una risposta ve l’abbiamo data, ora tocca a voi.