edizione Nazionale
Guida Covid-19: viaggiare fuori dall’Europa ai tempi del coronavirus
notizia pubblicata 14 Gennaio 2022 alle ore 17:50 nella categoria informazioni

Viaggiare: non c’era nulla di più semplice, mentre oggi abbiamo imparato a non darlo per scontato, a causa dei lockdown, dei confini chiusi e dei dati sui contagi in costante oscillazione. Tuttavia, anche le misure più rigorose sono state accompagnate da promesse per un futuro diverso, di allentamenti, maggiori libertà e spostamenti sempre più facili. Prepararsi al meglio per il giorni in cui potremo viaggiare è essenziale. Ecco tre possibili destinazioni per l’estate 2022, scopri come organizzare il viaggio e, se necessario, richiedere il visto.

Egitto  

L’Egitto è stato uno dei primi Paesi al mondo a riaprire la porta ai turisti nazionali e stranieri. L’apertura, però, comporta dei requisiti per tutelare l’Egitto da nuovi contagi: i viaggiatori devono esibire all’arrivo il certificato vaccinale o il risultato di un test molecolare PCR negativo effettuato 72 prima della partenza. Fanno eccezione i viaggiatori provenienti dall’America settentrionale e meridionale e altri tre aeroporti europei (Heathrow, Parigi e Francoforte), il cui limite massimo per il tampone è di 96 ore. Per chi non ha la possibilità di partire già dotato di uno dei due documenti richiesti, è possibile sottoporsi a un tampone molecolare all’arrivo negli aeroporti della parte meridionale del Paese, come Taba, Sharm-el-Sheik o Marsa Alam. In tal caso, però, è forte il rischio di lunghe code e, in attesa dell’esito del test, verrà richiesta una quarantena di 24 ore.

Serve un visto per l’Egitto?
Tra i vari documenti necessari per viaggiare in Egitto, non compare necessariamente un visto. Per chi intende soggiornare nei resort di Nuewiba, Taba, Sharm-el-Sheik en Dahab, il visto non è necessario per accedere al Paese. Il soggiorno, però, deve durare massimo 15 giorni, oltre ai quali è necessario richiedere un visto.

India 

Per i più informati sulle notizie in materia di visti, l’India è stato un Paese di grandi novità. Dopo il divieto di ingresso, poi revocato, ai cittadini britannici, e l’introduzione e rimozione della quarantena, ora recarsi in India è nuovamente possibile, seppur nel rispetto di diverse restrizioni. Dopo la scoperta della variante Omicron del coronavirus, l’India ha reintrodotto una quarantena obbligatoria di almeno una settimana, alla quale sottoporsi dopo aver effettuato un test Covid-19 all’arrivo nel Paese.

Serve un visto per l’India?
Sì, un visto India è obbligatorio per tutti i viaggiatori che vogliono recarsi nel Paese. Al momento, però, il periodo di validità del visto è sceso da un anno a 120 giorni, per un soggiorno massimo consentito non più di 90 giorni, ma di 30. Inoltre, sempre a causa del coronavirus, ora il visto per l’India è valido per fare un solo ingresso nel Paese.

 

Kenya

Proprio come l’Egitto, anche il Kenya ha ben presto revocato il divieto generale di ingresso per i turisti stranieri, pur introducendo requisiti severi. Anche per recarsi in Kenya serve l’esito negativo di un test molecolare e non si possono presentare sintomi influenzali. Inoltre, sul sito dell’Aeronautica civile keniota occorre compilare un apposito modulo. All’arrivo non è obbligatoria la quarantena, mentre il test deve essere effettuato massimo 72 ore prima della partenza da tutti i viaggiatori sopra ai 5 anni di età.

 

Serve un visto per il Kenya?
Sì. Diversamente dall’Egitto, il Kenya non ha temporaneamente sollevato i viaggiatori dall’obbligo di visto. Occorre quindi richiedere un visto Kenya online. Il Paese sta cercando di abbandonare progressivamente i visti cartacei, da richiedere presso l’ambasciata o in aeroporto, e raccomanda ai viaggiatori di richiedere il proprio visto online.

 

Altre idee

Alcuni Paesi prevedono di riaprire il prima possibile le porte ai turisti stranieri, come lo Sri Lanka o il Vietnam. Altri, come l’Australia, terranno chiusi i propri confini probabilmente ancora a lungo. Il coronavirus è un nemico imprevedibili per chi viaggia e prevedere anche solo quanto accadrà all’indomani è molto complesso. Tenersi informati, consultando siti affidabili e specializzati, è essenziale per non perdere i primi voli che ci permetteranno di tornare a viaggiare