L’Emilia Romagna sceglie il giorno in cui Pier Paolo Pasolini avrebbe compiuto cento anni, sabato 5 marzo, per rendergli omaggio sul web, con un video sulla mostra che la città di Bologna gli ha appena tributato, e un post di Stefano Accorsi -ambasciatore culturale della Regione- che ripercorre le tappe salienti della vita del regista e ricorda gli eventi che lo celebreranno sul territorio.
Il video, programmato sui canali social della promozione turistica regionale conduce lungo la mostra ‘Folgorazioni figurative’ dedicata all’intimo rapporto tra la pittura e il cinema di Pasolini.
Attraverso il commento diretto del curatore, Marco Antonio Bazzocchi, si scopre il legame dell’artista con Bologna, non solo durante il liceo, ma soprattutto all’università, dove incontrò un maestro come Roberto Longhi. Longhi ne plasmò lo sguardo e lo instradò verso una passione, quella per l’arte figurativa, che lo accompagnerà lungo tutto il suo poliedrico percorso creativo. La mostra, aperta fino al 16 ottobre 2022, si snoda in un percorso diviso in 10 sezioni, che ospitano le riproduzioni pittoriche e i testi di Pasolini, accanto ad audiovisivi comprendenti sequenze dei suoi film e dei suoi interventi.
E’ un excursus per immagini commentate, lungo le tappe più importanti della vita del regista, quello che Stefano Accorsi gli dedica sui propri canali social, seguiti da ben 990mila follower. Si va dalle amicizie al Liceo Galvani alla scoperta dei classici russi e di Shakespeare alla Libreria Nanni, fino al significativo incontro con Longhi, “figura chiave della vita di Pasolini, che gli insegnerà un nuovo modo di guardare e intendere l’arte e formerà il suo sguardo da futuro regista”. Nel 1943 Pasolini lascerà Bologna, ma il legame con la città e gli amici del tempo non si spezzerà mai. Accorsi chiude il suo tributo ricordando le molteplici iniziative che il territorio ha messo in campo in occasione del Centenario del regista, tra proiezioni, convegni, incontri e due mostre: oltre a “Folgorazioni figurative” anche quella ospitata all’Archiginnasio dal titolo ‘La formazione bolognese di un giovane intellettuale’.