La Iata si scaglia contro la proposta dell’Ue sulla regolamentazione delle emissioni invitandola piuttosto a ridurre le emissioni dell’aviazione attraverso un Cielo Unico Europeo.  

Secondo Giovanni Bisignani, direttore generale e amministratore delegato Iata, “inserire unilateralmente l’aviazione nello Schema di regolamentazione delle emissioni europeo (ETS) significa cercare di limitare la mobilità e aggiungere 4,2 miliardi di euro ai costi del trasporto aereo. Ma ridurre le emissioni è qualcosa di più concreto che sottoporle a imposte”. “Per sopravvivere alla crisi del petrolio – aggiunge Bisignani – le compagnie aeree stanno già facendo tutto il possibile per risparmiare carburante e ridurre le emissioni. Non si vede quindi alcun ulteriore incentivo”. Per questo, secondo Bisignani, “l’Europa deve ridefinire i propri obiettivi. Per prima cosa, deve accantonare la sua proposta di ETS. Prendere decisioni nel bel mezzo di una crisi energetica per un ETS da implementare in cinque anni è folle. In secondo luogo, deve essere onesta. Le tasse sulle emissioni possono riempire le casse dei governi. Ma servono a poco per l’ambiente. Terzo, l’Europa deve trovare una strategia complessiva che possa ridurre le emissioni dell’aviazione – anche nel mezzo di una crisi”, ha concluso Bisignani.