Palermitani e turisti si sono inginocchiati sul sagrato della cattedrale per accendere le cinquemila candele che formavano la grande rosa luminosa che l’artista e stilista Angelo Cruciani ha realizzato a Palermo per il Festino, la festa della santa patrona Rosalia.
Dopo che monsignor Sarullo, il parroco della Cattedrale, ha coinvolto tutti in un Padre Nostro, è iniziata l’accensione: chi bisbigliava una preghiera, chi prometteva qualcosa a se stesso, chi desiderava semplicemente accendere una candela, chi si faceva un selfie. E quando la rosa ha preso forma, luminosa, nella notte estiva sotto un cielo profondamente blu è stato come un bellissimo atto d’amore comunitario. È durata un paio d’ore, poi le candele hanno iniziato a spegnersi.
L’idea della grande rosa ‘Rosalia e luce sia’ è venuta a Stefania Morici e a Angelo Yezael Cruciani, segnando il ritorno dello stilista e artista che già nel settembre 2020 aveva composto una grande rosa con duemila cuori, sempre sul sagrato della Cattedrale normanna, ricevendo anche la benedizione papale. Era stato il primo omaggio post pandemia a Santa Rosalia, nell’anno che aveva cancellato il Festino insieme a migliaia di altre manifestazioni in giro per il mondo. Quest’anno Cruciani è ritornato a Palermo e ha composto una nuova rosa, stavolta di 5000 candele.
‘Rosalia e luce sia’ è nata con il supporto dell’Arcidiocesi e della Cattedrale di Palermo, del Comune, della Fondazione Sicilia e della Settimana delle Culture, organizzata da Arteventi con la collaborazione di FDR architetti di Agostino Danilo Reale, di Cereria Gambino e di Palazzo Arone.
“E’ un onore essere al centro del Mediterraneo e rendere omaggio alla santa di Palermo – dice Angelo Yezael Cruciani che ha composto l’installazione con l’aiuto dell’ex Iena e attore Shi Yang Shi – È stato inaspettato l’aiuto dei bambini ma anche dei fedeli e dei turisti che hanno costruito la rosa con noi, senza alcun tipo di indicazione. Così la rosa di Rosalia è diventato l’omaggio di un’intera città”.
“Abbiamo voluto rendere omaggio alla patrona con questa rosa di centinaia di ceri votivi – spiega la curatrice Stefania Morici – Veniamo da un periodo buio, siamo circondati dalla peste, ma vogliamo rivivere le emozioni positive che abbiamo perso durante la pandemia”.
Mentre per il sindaco Roberto Lagalla, “è una virtuosa e originale installazione che ricorda la tenerezza di Rosalia attraverso la sua rosa”.
Per il direttore artistico del Festino2022, Maurizio Carta, “si avverte lo sforzo corale della città: mentre il comitato artistico si occupava della tradizione, i partner culturali hanno dato fondo all’estro e alla creatività, per rendere omaggio alla santa”. Padre Filippo Sarullo, parroco della Cattedrale, sottolinea come “questa rosa è un’invocazione a Rosalia per essere coinvolti nella sua luce, come testimonianza di vita autentica”.