Aldo Drudi firma il poster del MotoGP: dentro tutta la Riders’ Land col suo patrimonio di valori
Solo il genio creativo di Aldo Drudi poteva valorizzare in un poster tutto ciò che esprime il Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini: passione, emozioni, colori, fantasia, tradizione e accoglienza. È un poster rivoluzionario rispetto ai precedenti, un vero e proprio compendio dei 15 anni nei quali, dal 2007 col ritorno della MotoGP, s’è affermato un intero territorio con le sue espressioni caratteriali e la capacità organizzativa. Coi colori a sintetizzare e comunicare la proposta che si irradia dal circuito al territorio, ormai punto fermo e rilevante nel calendario del motomondiale.
“Questo poster così partecipato da valori e simboli lo abbiamo chiamato ‘Il circuito impossibile dove prende forma la fantasia’ – commenta Aldo Drudi – perché volevamo dare l’idea della festa collettiva che comunica la settimana della MotoGP, oltre a mostrare al mondo uno stile di vita che distingue le persone che ne sono protagoniste. Attorno a una sottile striscia di asfalto, appassionati di ogni provenienza si ritrovano, superando steccati linguistici e barriere culturali, richiamati da una terra votata all’accoglienza e da uno sport che sa unire tecnologia e istinto, prodigi della ricerca e prodezze dei campioni”.
Il talento di Aldo Drudi ha tradotto in immagini quest’universo di valori. La velocità, l’esplosione di colore, la libertà dell’immaginazione sono gli aspetti più evidenti di un’opera che non raffigura una corsa motociclistica, ma proprio ‘il circuito impossibile dove prende forma la fantasia’. Come nel funambolico anticipo di espressionismo che fu L’Entrée du Christ à Bruxelles di James Ensor, lo spettatore viene travolto da una parata trionfale di maschere, al tempo stesso spiazzanti e familiari. Ogni sguardo è una piccola avventura. Moto dalle ruote squadrate sbucano con le loro macchie di colore tra fiori, bandiere, numeri fluorescenti e soli infuocati, mentre androidi precipitati da galassie lontane assistono alle evoluzioni di creature fuggite da chissà quale leggenda: i loro caschi potrebbero essere maschere tribali o volti di demoni orientali, rivisitati in chiave iper-contemporanea. Arazzi, graffiti o manga, elementi pop, suggestioni fauves o arte spontanea, tutto è fonte di ispirazione.
Novità di quest’anno è legata all’ulteriore coinvolgimento di un territorio (la Repubblica di San Marino e le città di Bellaria – Igea Marina, Rimini, Riccione, Cattolica, Misano Adriatico) che da sempre è stato la cassa di risonanza dell’evento in pista. Un progetto che ha fatto del marketing territoriale il suo valore aggiunto da presentare al mondo e che quest’anno ha raccolto la sfida lanciata dall’addio di Valentino Rossi alla MotoGP come un’opportunità per raccontare un legame virtuoso tra un luogo, la Riders Land, e i suoi piloti.
Così, al poster ufficiale, che funge da grande matrice, si affiancano sei lavori personalizzati, uno per ogni località coinvolta; sei opere autonome che riprendono una singola porzione della tavola originaria e concentrano l’attenzione su uno specifico pilota, introducendo variazioni inattese. Li tiene insieme #RACEVOLUTION, che porta a immaginare la ‘danza racing in riva al mare’ a cui tutta la Riders’ Land invita gli appassionati.
L’omaggio di Aldo Drudi al MotoGP è l’espressione di questo spirito. Un tributo alla libertà del motociclismo e alla gioia di vivere che anima da sempre la Motor Valley, la Terra dei Motori.