Caro Bufardeci, nonostante le bizze metereologiche, puntuale come ogni anno arriva l’estate e con essa tutti i problemi legati al turismo. Problemi vecchi e nuovi legati all’ospitalità, all’intrattenimento, alla mobilità, alla qualità, alla vivibilità solo per citarne alcuni. Da circa 25 anni, sono testimone e cronista di questo settore e so bene di non dire nulla di nuovo, ma ritenendo di interpretare il pensiero di parecchi operatori turistici, particolarmente quelli che non si riconoscono nelle associazioni di categoria, sento la necessità di dovermi rivolgere a Lei, per affrontare i temi legati alla programmazione turistica che, nonostante tutto, non c’è.
I tanti problemi del turismo, quelli veri, non li può certo risolvere l’Assessore al ramo, ma sicuramente li può avviare a soluzione il vice presidente della Regione. Ed è a lui che mi rivolgo ed al quale rinnovo l’invito di accettare un libero confronto che vada al di là delle formali consultazioni con i rappresentanti delle associazioni di categoria, che nei prossimi giorni incontrerà.
Gli agenti di viaggio solleciteranno un regolamento che sembrava esserci, ma che non c’è, le guide richiederanno una maggiore tutela professionale, gli albergatori punteranno su metri cubi di ampliamento e nuove provvidenze. Il caro carburante è l’imputato di turno per giustificare esosità dei collegamenti che in Sicilia fa il paio con l’inefficienza. Si continuerà ad invocare una maggiore qualificazione professionale, attraverso il quale passa quel protocollo di qualità da tutti invocato, ma altrettanto poco praticato. Argomento questo che riguarda il settore privato, ma anche quello pubblico, dove le risorse umane, dopo la chiusura certa delle AAST ed ancora in forse delle AAPIT si è disperso nei tanti rivoli della burocrazia regionale. Vicenda questa che, grazie al continuo clima d’incertezza, ha provocato una enorme dispersione economica, al pari dei corsi di formazione professionale, moltissimi dei quali rivelatisi approssimativi ed inadeguati. In tale ambito l’elargizione, sempre dell’ultim’ora, di prebende per spettacoli e manifestazioni, pomposamente autodefinitesi di”…grande richiamo turistico” che, nella migliore della ipotesi assolve a funzione d’intrattenimento per i residenti. Infine a gran voce s’invocherà la legge quadro sul turismo, in cui si cimenteranno, in puro esercizio linguistico, due scuole di pensiero a sostegno dei Distretti Turistici o dei Sistemi Turistici Locali. Tutti avranno ragione, o almeno una parte di ragione. Si punterà alla concertazione che di fatto negli anni si è rivelata condivisione del…nulla.
Il turismo è un fenomeno complessivo e produttivo, i cui frequenti cambiamenti vanno previsti, interpretati e governati e non subiti. Nessuno dispone della bacchetta magica, per questo vanno individuate, nel contesto del libero confronto e della trasparenza, professionalità in grado di elaborare un progetto di sviluppo turistico possibile, ampiamente condiviso e che tenga conto delle condizioni di mercato e delle esigenze del mercato, in grado di razionalizzare le risorse, tutte le risorse, abbattendo nel contempo steccati mentali e tempi inutilmente lunghi, che sono i principali nemici dell’economia e dello sviluppo. Un progetto possibile che, in nome del turismo, possa contribuire allo sviluppo socioeconomico di questa Terra che andrebbe più amata che sfruttata. Ritengo che questo Governo, e solo questo possa farlo, proprio per la Sua connotazione autonomista, e per la dichiarata volontà di innovazione. Leggi e regolamenti saranno consequenziali per attuare il progetto e conseguire obiettivi certi. Caro Bufardeci, la sua “onorevole” storia personale di amministratore e politico, mi inducono a ritenere, o solamente sperare, che possa intestarsi, insieme al nostro Governatore ed ai suoi colleghi di Giunta, un atto di coraggio che, si possa caratterizzare per capacità progettuale e forte volontà del fare più che del dire. Gli atti di coraggio, non possono essere richiesti ai soli imprenditori, ma sono necessari per ridare ossigeno e fiducia a questo settore turistico che tutti gli indicatori economici indicano in grande sofferenza. Credo che siamo all’ultima spiaggia e con in mano un bicchiere con l’acqua a metà. Personalmente sono convinto che il bicchiere si possa riempire, ma temo che possa essere svuotato da tanta ipocrisia ed ignavia, che caratterizza questa Società. Da parte mia e di Travelnostop, la piena disponibilità a sviluppare ed ospitare il confronto con tanta serenità ed altrettanta determinazione.