Il presidente serbo, Aleksandar Vucic, ha firmato con il commissario Ue all’allargamento, Oliver Varhelyi, un accordo relativo alla prima tranche di una sovvenzione europea da 600 milioni di euro destinata alla linea ferroviaria veloce tra Belgrado e Nis, nel sud della Serbia. Si tratta una opera infrastrutturale che fa parte del Corridoio ferroviario 10, per un valore di 2,7 miliardi di euro.
La linea ferroviaria contribuirà non solo a ridurre i tempi di percorrenza dei convogli, ma sarà un autentico volano per lo sviluppo della Serbia e dell’intera regione balcanica. La tratta, che sarà pronta nel 2027 e consentirà di spostarsi da Belgrado a Nis in soli 90 minuti (per oltre 300 km di percorso), sarà collegata all’altra linea ferroviaria veloce in costruzione tra Belgrado e Budapest, che si prevede sarà operativa anch’essa tra quattro-cinque anni.
L’ammodernamento e la ricostruzione della rete ferroviaria in Serbia è tra i punti principali del programma economico e infrastrutturale del governo di Belgrado e del presidente Vucic. Attualmente le ferrovie serbe sono ancora in uno stato di sostanziale abbandono, con convogli lenti e obsoleti. Motivo questo per cui la stragrande maggioranza della popolazione viaggia servendosi di veicoli privati o di autobus di linea, in servizio su una rete estremamente capillare che tocca anche i centri più piccoli e sperduti. Da un anno è in servizio un treno veloce (Soko) tra Belgrado e Novi Sad, nel nord, primo tratto del collegamento con Budapest.