Dai treni agli aeroporti, dai porti al trasporto pubblico locale: sono tante le vertenze e i procedimenti in corso tra aziende e sindacati, e che in molti casi vedono il ministero dei Trasporti guidato da Matteo Salvini come mediatore.
La vertenza più spinosa coinvolge il settore dei servizi di terra degli aeroporti come handling e check-in. I sindacati denunciano che il contratto del personale di terra è scaduto da sei anni e chiedono il rinnovo. Per le vertenze con le compagnie aeree low cost, invece, si tratta per lo più di questioni di rappresentanza sindacale, mancati riconoscimenti di alcune sigle da parte delle compagnie e temi legati alle
condizioni di lavoro.
C’è poi la vertenza in corso con Trenitalia: la trattativa riguarda le condizioni di lavoro e le assunzioni in azienda. E quella con Italo che riguarda il rinnovo del contratto, scaduto a dicembre 2021. I sindacati denunciano che “dopo undici mesi di serrato confronto” si è “in una fase di stallo negoziale e di distanza tra le parti”. Altra vertenza è quella dei lavoratori con le aziende che hanno in appalto la ristorazione a bordo dei treni sull’alta velocità.
Per i taxi non c’è una vera e propria vertenza in corso, si tratta più di un confronto sulla carenza delle auto bianche nelle città, con al centro del negoziato il tema delle regole, delle doppie licenze e della doppia guida oltre ad un piano generale della mobilità urbana. Convocato per la prossima settimana al Mit anche un incontro con gli Ncc (Noleggio con conducente).
Nei settori porti, trasporto locale e logistica si va verso il confronto a settembre tra aziende e sindacati per il rinnovo dei contratti: quello della mobilità che comprende attività ferroviarie e il trasporto pubblico locale, contratto merci e logistica, quindi il contratto dei porti e il contratto
dei marittimi. Nel caso non si apriranno i tavoli, si potranno aprire delle vertenze.