L’autunno nelle Fiandre ha preso il via con l’ingresso di 27 nuovi siti nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Si tratta di cimiteri e siti commemorativi della Prima Guerra Mondiale, tracce di una delle pagine più tristi della storia delle Fiandre e nel contempo luoghi di forte suggestione e di impatto emotivo. Le nuove nomine si vanno ad aggiungere alla lista di centri storici, edifici e tradizioni che già si fregiano del riconoscimento Unesco: un sorprendente mix di patrimonio tangibile e immateriale che ci ricorda come la cultura e il patrimonio assumano nel mondo – e più che mai nelle Fiandre – le forme più varie.
I nuovi siti inseriti nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco sono luoghi emblematici di un momento drammatico della storia delle Fiandre e d’Europa. Per quattro anni i Flanders Fields sono stati il teatro di alcune delle più cruente battaglie della Prima Guerra Mondiale. Oggi la regione ha ancora molto da raccontare: i 27 cimiteri e i siti commemorativi entrati far parte del Patrimonio Unesco custodiscono la memoria del popolo fiammingo, ma anche di tutti i paesi che hanno combattuto in quelle terre. Nella lista compaiono nomi più o meno noti, come il Cimitero del Commonwealth di Lijssenthoek (Poperinge), il cimitero di Tyne Cot (Zonnebeke) e il suggestivo Menin Gate a Ypres, con l’incisione dei nomi di 55.000 soldati caduti del Commonwealth.
Moltissime località delle Fiandre sono entrate negli anni a far parte del Patrimonio Mondiale Unesco. Sono spesso luoghi iconici, come il centro storico medievale di Bruges e la Grand’ Place di Bruxelles, o ancora i Belfort, le torri campanarie che costellano lo skyline della regione e che oggi come nel Medioevo erano i punti di osservazione privilegiati della città. O ancora i beghinaggi, antiche dimore delle beghine e tappa imprescindibile per chi visita Lovanio, Mechelen e Bruges.
Anversa vanta un proprio gioiello patrimonio Unesco: Il museo Plantin-Moretus dedicato alla storia della stampa, dove si possono ammirare alcune delle più antiche presse e rare pubblicazioni nella cornice di una splendida casa d’epoca. Bruxelles invece entra a pieno titolo nella lista con alcuni edifici Art Nouveau progettati da Victor Horta. Anche la natura ha ottenuto nelle Fiandre un prezioso riconoscimento Unesco: 270 ettari della foresta di Soignes, con un faggeto sviluppatosi in modo spontaneo in spazi incontaminati.
Il patrimonio non tangibile nelle Fiandre è altrettanto ricco. Basti pensare alla cultura della birra (patrimonio culturale immateriale Unesco dal 2016), intesa come l’arte di produzione artigianale della bevanda nazionale ma anche l’arte di apprezzarla responsabilmente e di tramandarne la tradizione a beneficio delle comunità locali.
Restando nell’ambito delle tradizioni, altrettanto autentica è la cultura dei carillon, ovvero l’arte di produrre musica armonica con le campane, di cui Mechelen è uno dei centri più all’avanguardia.
Nella celebre lista Unesco dedicata al patrimonio immateriale figurano poi tradizioni peculiari come la pesca dei gamberetti a cavallo, che da giugno a settembre si svolge a Oostduinkerke lungo la costa del Mare del Nord, ed eventi come la processione del Sacro Sangue a Bruges, che celebra la reliquia conservata in città, secondo una tradizione del XIV secolo.