Salta, a 1200 metri d’altitudine, in prossimità degli altopiani andini, è anche il punto di partenza per esplorare la regione, che a San Antonio de los Cobres riserva l’esperienza unica del ‘Tren a las nubes’, il Treno per le nuvole. Una linea ferroviaria costruita oltre 60 anni fa, per portare cibo e materiali alle miniere del deserto cileno di Atacama, e che per 200 km attraversa i paesaggi più magici del territorio. E nel suo punto più alto oggi raggiunge i 4.200 metri sul livello del mare, sul viadotto La Polvorilla, un ponte metallico, sospeso nel cielo.
Ma le emozioni continuano con l’Hornocal, la montagna dei Sette Colori, nella Quebrada di Purmamarca. Uno scenario degno dei dipinti di Salvador Dalì, per l’intensa gamma cromatica dovuta alla storia geologica e alla ricchezza dei minerali, che ha visto la sedimentazione in sequenza di depositi marini e fluviali, fino a undici strati. Sfumature che cambiano col mutare della luce.
Il viaggio riprende col paesaggio lunare di Salinas Grandes, il terzo deserto di sale più esteso del pianeta, per sperimentare il fascino di camminare su una superficie cristallizzata perdendosi nel silenzio. E ancora, ad una ventina di chilometri, a Tilcara, non può mancare una visita al sito archeologico pre-Inca, fortezza che domina la cittadina dall’alto. E’ la provincia di Jujuy, l’ultima del nord dell’Argentina, al confine con Bolivia e Cile, dove le strade collegano Purmamarca a San Pedro de Atacama. Qui lo chef Walter Leal, uno dei fondatori del movimento della Cucina Andina, riunisce a Maimará il suo laboratorio di ricerca per documentare la varietà dell’offerta gastronomica. Tra i piatti tipici si ricordano il Calapurca (zuppa con peperoncino macinato e brodo di manzo), la Zuppa Majada (zuppa con carne disidratata) la Tistincha (stufato di agnello o lama).