“La portualità turistica è uno dei principali cardini su cui verte la politica di sviluppo turistico ed è un argomento sul quale far convergere le politiche di coesione”. Lo ha ribadito il vicepresidente della Regione siciliana e assessore ai trasporti, Titti Bufardeci, intervenendo questa mattina ai lavori del convegno sulla portualità turistica, organizzato dalla Facoltà di Economia e commercio di Palermo e dall’International propellers club. L’assessore ha anche spiegato come i dati del dipartimento dimostrano che con la programmazione di Agenda 2000 sono stati effettuati investimenti per quasi 200 milioni di euro. “Una somma altrettanto cospicua – ha aggiunto Bufardeci – verrà stanziata con la programmazione futura”. Ma Bufardeci non ha nascosto le criticità. “Troppo complesse le procedure dei bandi e troppa burocrazia – ha spiegato – sono stati un freno alla sviluppo. Credo che per un settore strategico come quello della portualità turistica si debba procedere secondo le linee guida della legge Burlando che prevede la finanza di progetto. I porti turistici – ha concluso il vicepresidente della Regione – sono una priorità strategica per il governo regionale. Su questo punto, oltre alle conferenze di servizio, bisogna capire se sia necessario creare degli sportelli unici per rendere più veloci gli iter per la realizzazione di queste opere che connettono in rete il territorio e che potranno consentire alla Sicilia di diventare nuovamente il centro strategico del Mediterraneo”.