“Non so se i fiorentini lo sanno, ma nella classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita dove Firenze rimane saldamente nella top ten il dato peggiore della nostra città è proprio il dato del canone medio degli affitti – ha aggiunto il primo cittadino -. Firenze è al 106°. Ci si rende
conto che il canone medio a Firenze pesa sul reddito medio per l’84%? Significa che dopo che hai pagato l’affitto non ti restano neanche i soldi per mangiare o per pagare la bolletta. E allora come mai a Firenze gli affitti sono così alti rispetto a una media del 35%? Perché questa deregulation del turismo sta uccidendo i centri storici delle nostre città ed è una delle cause principali dell’emergenza sociale abitativa. Cosa altro ci vuole per la presidente Meloni per capire che siamo in emergenza abitativa e che ci vuole una legge per regolare gli affitti
turistici brevi? Quindi noi andiamo avanti in questa battaglia senza fermarci neanche di un millimetro e siamo pronti, e ben organizzati, con il collegio difensivo al Tar, confidiamo, come abbiamo sempre confidato, nel tribunale amministrativo della Toscana e nella necessità di avere un segnale da chiunque abbia il potere di cambiare le cose. La nostra parte la facciamo ed andremo avanti”.
“Siamo positivi sull’esito, si capirà che quell’atto porterà solo problemi – aggiunge Fagnoni – Tutte le previsioni dicono
che il turismo aumenterà, ma allora dove li mettiamo? In nuovi alberghi? Non è svantaggiando il mercato e la libertà di fare impresa che si risolvono le criticità della città. Nardella la smetta di fare campagna elettorale. Oggi la vera sfida è l’ospitalità in casa, chi afferma il contrario è in malafede. Tale delibera è anti democratica e siamo sicuri che tutto questo verrà fuori. Al sindaco Nardella dico solo una cosa – conclude Fagnoni – Il giudizio è in calendario il 9 maggio, esattamente un mese prima delle elezioni comunali, sarà contento il sindaco Nardella che
ha fatto di questa norma uno strumento di propaganda elettorale e politica. Ma attenzione: a volte gli spot elettorali sono boomerang”.