Il turismo mondiale nel 2008 è aumentato del 2% rispetto all’anno precedente, con 16 milioni in più di viaggiatori, per un volume complessivo di 924 milioni. Ma, al lieve incremento, fa da contraltare la caduta della domanda turistica nella seconda parte dell’anno, influenzata dalla crisi finanziaria, dall’aumento dei costi dei prodotti e dalle brusche fluttuazioni dei cambi. E le previsioni, per il 2009, non sono migliori. A tracciare il quadro il vicesegretario generale della Organizzazione Mondiale del Turismo, Geoffrey Lipman, che ha presentato i risultati del Barometro annuale del turismo mondiale. L’aumento globale del 2% del numero di turisti internazionali nel 2008 si deve ai risultati della prima parte dello scorso anno (+5%), mentre la tendenza alla crescita si è bruscamente invertita nel secondo semestre (-1%). Per regioni, le migliori performance sono state quelle del Medio Oriente, con un incremento dell’11% di turisti rispetto al 2007; seguito dall’Africa (+5%) e dalle Americhe (+4%), soprattutto a causa dell’incremento dei viaggi negli Stati Uniti fino ad agosto. Queste tre regioni hanno continuato a registrate risultati positivi nel secondo semestre del 2008, sebbene con segnali di relativo rallentamento. La tendenza al ribasso dei turisti internazionali, secondo le previsioni dell’organizzazione, si manterrà probabilmente durante il 2009 a causa dell’incertezza economica. La forbice sarà fra una stagnazione dello 0% a un decremento del 2%, con possibilità di aumento di un punto al rialzo e al ribasso (fra il +1% e il -3%), in funzione delle turbolenze finanziarie internazionali. Secondo il barometro della Omt, la situazione nel 2009 sarà peggiore per le destinazioni turistiche tradizionali, specialmente nell’Europa Mediterranea, incluse Spagna e Italia. I risultati del Barometro arrivano alla vigilia dell’inaugurazione a Madrid del Salone Fitur. Un’edizione, questa, che si preannuncia all’insegna dell’austerity, con un 9% in meno degli espositori rispetto alla passata edizione, e con l’assenza delle grandi compagnie spagnole del settore.