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Per le vacanze gli italiani ricorrono sempre più ai prestiti
notizia pubblicata 06 Agosto 2024 alle ore 12:01 nella categoria Turismo

Per far pesare meno il costo della vacanza sul budget familiare, sono sempre di più gli italiani che scelgono di rivolgersi ad una società di credito tanto è vero che, secondo l’analisi di Facile.it e Prestiti.it, nei primi 6 mesi del 2024 il peso percentuale delle domande di prestiti personali destinati alle vacanze è aumentato del 2% rispetto allo stesso periodo del 2023.

In base alle stime dei due portali di comparazione, quest’anno sono stati erogati oltre 250 milioni di euro in prestiti personali destinati a coprire spese legate a viaggi e vacanze, valore in crescita del 12% su base annua. L’analisi, realizzata su un campione di oltre 150.000 domande di finanziamento personale**, ha messo in luce che chi ha chiesto questo tipo di prestito ha cercato di ottenere, in media, 5.425 euro da restituire in circa 50 rate, poco più di 4 anni. Guardando da vicino il profilo di chi ha presentato domanda di prestito personale per pagare un viaggio, emerge chiaramente come questa tipologia di finanziamento sia particolarmente diffusa tra i giovani; fa capo ad un under 30 una domanda su tre e, in generale, l’età media dei richiedenti è pari a 38 anni (in media, per le altre tipologie di prestiti personali, l’età dei richiedenti è pari a 44 anni).

Sono 6,5 milioni gli italiani che quest’anno non andranno in vacanza e, fra loro, ben 3,7 milioni hanno dichiarato che il motivo della rinuncia è di natura economica; il dato arriva dall’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Bilendi.
Tra chi non parte – si legge nell’indagine realizzata su un campione rappresentativo della popolazione nazionale* – il 56% ha per l’appunto ammesso di non poterselo permettere economicamente. Percentuale che arriva al 64% tra i rispondenti con età compresa tra i 25 e i 34 anni e tra gli over 65, mentre a livello territoriale arriva dirittura al 66% tra i residenti al Sud e nelle Isole.

Se, sempre fra coloro che non partiranno per ragioni economiche, il 47% ha dichiarato di essere in difficoltà a causa dell’aumento generale del costo della vita, tra gli over 65 la percentuale arriva addirittura al 71%.  Il 33% di chi resterà a casa per ragioni economiche, invece, ha detto che non partirà a causa del rincaro dei prezzi legati alla vacanza stessa. In questo caso la fascia più vulnerabile risulta quella degli under 25 (qui la percentuale arriva al 52%).

Fra le rinunce dovute a ragioni non di natura economica, secondo l’indagine le principali sono l’assenza di giorni di ferie (21%) o la necessità di accudire un familiare (10,5%) o un animale (13%). Da notare anche come siano ancora tanti gli indecisi; circa 7,7 milioni non sanno se partiranno o meno.