edizione Sicilia
Siti inediti aperti per tre weekend a Termini Imerese e Bagheria
notizia pubblicata 10 Settembre 2024 alle ore 10:53 nella categoria Eventi

Le Vie dei Tesori tornano a Bagheria per la quinta volta e a Termini Imerese per la quarta, con due programmi ma un unico coupon, valido anche per Corleone, e a ottobre per Carini e Palermo. Tre weekend per un nuovo festival di “riappropriazione della bellezza” che quest’anno diventa maggiorenne: era il 2006, infatti, quando nasceva la prima edizione a Palermo, ma Le Vie dei Tesori sono poi cresciute di anno in anno, allargandosi a tutta la Sicilia. Si parte sabato 14 settembre e si va avanti, sabato e domenica, fino a domenica 29: dopo aver visitato a maggio i Borghi dei tesori in tutte e nove le province, ecco le dieci città di questa prima tranche: con Bagheria e Termini Imerese, partecipano Corleone, Trapani, Mazara e Alcamo, Messina, Caltanissetta, Enna e la new entry Leonforte. Dal 5 al 20 ottobre altre sei città (Carini, Marsala, Sciacca, Ragusa, Scicli e Noto); Palermo e Catania occuperanno il mese di ottobre.

IL PROGRAMMA DI BAGHERIA. Il festival – costruito in stretta collaborazione con il Comune e curato sul territorio da Agostino D’Amato – l’anno scorso ha quasi raddoppiato i suoi numeri, trascinato da Villa Palagonia: 7161 presenze con una ricaduta di spesa turistica di quasi 300 mila euro. Undici luoghi in tutto: si salirà in cima alla Torre dell’acqua di Aspra, e qualcuno se la ricorderà in “Baarìa” di Giuseppe Tornatore; che volle come sfondo anche uno dei pannelli di Minico Ducato, il pittore di “masciddara” protagonista della bottega-museo. Ritorna la putìa dove lavorò da bambino il poeta Ignazio Buttitta e per la prima volta, entrano nel festival le sale del Museo Guttuso a Villa Cattolica; aprono alcuni palazzi che furono il buen retiro dei nobili signori, l’eccentrica Villa Palagonia con i suoi mostri, l’anno scorso uno dei luoghi più visitati dell’intero festival. E i percorsi fuori porta; il trek&snork da monte a mare, il battesimo dell’acqua a Porticello.

IL PROGRAMMA DI TERMINI IMERESE. Il festival – costruito in stretta collaborazione con il Comune – è molto articolato e racchiude dieci luoghi. Oltre a palazzo Sansone Chiarano alla Gancia e alla bottega storica dei costruttori di carretti Sperandeo, dove il tempo pare essersi fermato, si visiterà la “bomboniera” cinquecentesca di San Bartolomeo, che ospita anche i gruppi dei Misteri: era la chiesetta dei pescatori, semplice all’esterno e ricchissima di decorazioni all’interno. E si raggiungerà la Madonna della Consolazione, uno dei più antichi santuari mariani di Sicilia. Poi i “classici”, l’Hotel delle Terme, e sotto, le Terme romane; i depositi del Museo civico; l’ottocentesca Biblioteca Liciniana che conta oltre 102 mila volumi e manoscritti, la chiesa cinquecentesca degli “Scappuccini” o di San Girolamo che a metà Seicento venne co-intitolata a Santa Rosalia per “esplicita richiesta” della Santuzza, apparsa in sogno ai frati: quest’anno apre per la prima volta il refettorio con una mostra di arredi sacri, e sono previste visite teatralizzate dell’ICS Tisia d’Imera e dell’ICS Balsamo-Pandolfini coordinati da Maria Rita Costanza (che condurrà l’esperienza su Linguaggi e simbologie nascoste della Termini tardo-barocca). Senza dimenticare la straordinaria “Cammara Picta”, il ciclo di affreschi seicenteschi dentro il palazzo del Comune. Le due passeggiate condurranno alla scoperta della Termini romana, del sito di Mura Pregne, con il muraglione ciclopico ed un dolmen, e alle rovine del castello di Brucato. E di Termini Imerese dal mare.