Entrare dopo tanto tempo a Villa Napoli, riemersa dopo un lungo restauro. Visitarla sarà una sorpresa straordinaria per il quinto e ultimo fine settimana delle Vie dei Tesori a Palermo visto che il sito è stato restituito alla comunità dopo una lunga storia di furti, sfregi, abbandoni, sequestri. Villa Napoli è di proprietà della Foss, ma affidata prima per tre anni e ora per un periodo più lungo alla Soprintendenza che ne sta curando il recupero (è un progetto da un milione di euro) e la apre alle visite.
“Grazie a questi interventi e a un lavoro di valorizzazione, è stato possibile riaprire questo tesoro della città – dice l’assessore regionale ai Beni culturali Francesco Paolo Scarpinato – Il piano nobile è tornato di nuovo accessibile, consentendo di scoprire la bellezza e il valore storico di questo luogo unico. Siamo già al lavoro per recuperare la parte sotterranea della villa, dove saranno visitabili i preziosi scavi archeologici”. Il piano nobile, gli affreschi, la cappella di Villa Napoli e il giardino con la Cubola saranno visitabili domani e sabato (1 e 2 novembre) come ultima sorpresa delle Vie dei Tesori che apre così il suo ultimo weekend.
Ma non c’è solo Villa Napoli: questo sarà l’ultimo fine settimana utile per entrare alla presunta Zecca di Palazzo Reale (ma gli storici sono molto divisi sulla sua destinazione) e alle misteriose catacombe di via D’Ossuna, vero cimitero sotterraneo dei primi cristiani; e visto che si va sottoterra, occasione ghiotta anche per le Antiche Fornaci Maiorana dove operai e carusi in condizioni estreme, scavarono per secoli la pietra.
Dei siti aperti dall’Università, non bisogna saltare lo Steri (quattro diversi percorsi, compresa la Vucciria che compie mezzo secolo, ma soprattutto quel piccolo Bignami di collezioni d’Ateneo che è il MuNiPa; poi il polmone verde della Fossa della Garofala, e la Cripta delle Repentite. Piccoli musei di se stessi: le cinquemila mattonelle di Stanze al Genio (dove sabato alle 11 si parlerà dei Dialoghi col vento di Benedetta Tomasello, scoprendo anche un meraviglioso pavimento napoletano a formelle che dopo il festival tornerà al suo proprietario); gli abiti, i costumi e gli accessori della collezione Piraino; le note preziose e gli strumenti di MARTHA, il giovane centro studi musicale in una villa di inizio Novecento.
Le chiese sembrano moltiplicarsi, sono aperte tutte sabato e domenica: raccomandiamo Holy Cross per cercare le tracce dei nobili inglesi innamorati di Palermo, gli Ingham e i Whitaker. Poi gli oratori serpottiani, le cripte misteriose. I palazzi: sabato e domenica i saloni e il giardino d’inverno disegnati da Ernesto Basile per i nobili Francavilla, con la guida dei padroni di casa. Visto il successo, si aggiunge fuori programma, il fine settimana a villa Resuttano Terrasi dove si potranno ascoltare due giovanissimi: sabato Emmanuel Salerno, 15 anni, si esibirà al flauto traverso e domenica Eleonora Petronio, una mini arpista di 10 anni; poi aprono Villa Boscogrande, la Villa del Gattopardo restaurata da un paio d’anni, Villa Gallidoro riaperta da poche settimane, la sontuosa Villa Niscemi e Villa Pottino dove si viene accolti dalla sardonica Zia Mimmi, interpretata da Stefania Blandeburgo.
Che domenica (dalle 15 alle 16.30) alle Grotte dei Giganti di San Ciro si prepara a vestire i panni dimessi di Margheritina, la moglie del poeta di strada Peppe Schiera (che morì sotto i bombardamenti del ’43); e prima, alle 10,30 farà vivere anche la sua Palermo, la città che racconta Santa Rosalia alla Città dei Ragazzi (replica straordinaria anche il prossimo weekend extra festival); e non perdete l’occasione, visto che siete nel parco per gustare e acquistare i buoni prodotti del mercatino a km0 “Che buono!”, e assistere allo spettacolo di burattini di Angela Fogazza. Torniamo alla Santuzza: fa il paio con San Benedetto il Moro che Paride Benassai fa rivivere ogni sabato mattina a pochi passi dall’eremo dove il patrono visse: sono due progetti tra gli eventi collaterali del Festino promossi dal Comune, inseriti nel festival che ha Unicredit come main sponsor e collabora con l’USR (Ufficio Scolastico Regionale) alla formazione degli studenti. Piaceri per il palato: guardando fontana Pretoria si degusta un aperitivo, mentre per la birra artigianale si va dai monaci di San Martino delle Scale (ma si fa una visita bellissima di oltre due ore a tutta l’abbazia).