Ben 8.500 visitatori, 150 espositori di cui 10 Paesi esteri, il ministero della Cultura con 350 metri quadrati e il ministero degli Esteri con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo in un’area di 70 metri quadrati, 110 conferenze (di cui 50 tra incontri e laboratori a cura del MiC) svoltesi in 6 sale in contemporanea con 600 relatori, 20 buyer tra tour operator europei selezionati dall’Enit (provenienti da Austria, Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna, Svizzera, Regno Unito) e nazionali di ArcheoIncoming presenti al Workshop di sabato 2 novembre, 300 partecipanti alle visite guidate, oltre 1.200 studenti coinvolti nelle iniziative loro dedicate presso la Basilica, il Parco e il Museo Archeologico. Sono i numeri della 26/a edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico che si è chiusa a Paestum.
In considerazione della grande attenzione che il Pnrr ha riservato con un investimento di 300 milioni di euro per il nostro patrimonio culturale nel segno dell’inclusività per la rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi italiani, la mostra ArcheoVirtual dal titolo “DiversaMente” mette al centro dell’attenzione i diversi tipi di pubblico e i loro universi esperienziali per una fruizione del patrimonio modellata sulle esigenze e aspettative di ciascuno attraverso l’uso sapiente delle tecnologie.
“In questa edizione – ha detto il fondatore e direttore della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico Ugo Picarelli – è diventato ancora più chiaro come la difesa, la conservazione e la promozione del patrimonio culturale camminino di pari passo con la Storia, ne determinino alcuni snodi e correggano alcune deviazioni. In questo difficile momento la 26/a edizione diventa un simbolo della volontà di pace da parte delle donne e degli uomini di cultura, di coloro che antepongono il pensiero e lo studio ai rapporti di forza e alla furia cieca della conquista. La Bmta ha dichiarato la propria posizione già dal 2015 con la fondazione del premio dedicato a Khaled al-Asaad, l’archeologo ucciso a Palmira dai terroristi. Oggi quella scelta diventa quanto mai attuale”.
Inoltre, è stata presentata l’Extended Destination che guarda alla realtà aumentata, alla realtà virtuale e all’intelligenza artificiale per esplorare comuni, borghi, siti d’interesse e aree archeologiche immersi in una dimensione ibrida. “Non tutte le destinazioni sono accessibili a tutte le persone, ci sono problemi di disabilita motoria ma anche difficoltà diverse: ad esempio non è possibile immergersi tutti in un parco archeologico subacqueo. Quindi il turismo inclusivo può essere realizzato anche attraverso queste tecnologie di realtà estesa”, ha chiarito l’ad Gualtiero Carraro –