Gestire l’apertura e la chiusura di sei siti garantendo almeno per due anni il servizio, nonché la formazione di personale proprio. Così la Camera di Commercio di Catania rilancia la proposta avanzata qualche tempo fa al Sovrintendente ai beni culturali per rilanciare il turismo ed evitare che i siti archeologici e culturali di Catania rimangono chiusi. "L’idea era semplice – osserva il presidente dell’ente camerale Pietro Agen – la Camera si era offerta di gestire sei siti. Sarebbe stato un esperimento interessante, oltre che un gran risparmio per gli altri enti pubblici. E’ una cosa abbastanza ordinaria che i Comuni deleghino la gestione degli beni archeologici e culturali a soggetti privati o pubblici. Non abbiamo mai avuto alcuna risposta. Di solito i turisti chiedono di scoprire pezzi di storia, di conoscere una leggenda che rimanga nella loro memoria, e di godere delle bellezze naturali – conclude Agen – e a Catania non manca nulla di tutto questo. Chi continua ad ignorare la nostra offerta si assuma tutte le responsabilità".