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50 mln di transiti a Fiumicino nel 2024, 33% extra-Ue
notizia pubblicata 24 Dicembre 2024 alle ore 09:14 nella categoria Aeroporti
L’aeroporto di Roma Fiumicino chiude il 2024 sfiorando i 50 milioni di passeggeri. “Numeri impensabili fino a poco tempo fa” sostiene, intervistato dal Corriere della Sera, Marco Troncone, ad di Aeroporti di Roma. “Poco più di un anno fa con le aviolinee avevamo previsto meno di 49 milioni di passeggeri al 2028. Li abbiamo raggiunti quattro anni prima.  Circa il 21% del nostro traffico è domestico – spiega Troncone – Un altro 46% è europeo. La restante parte, il 33%, è extra Ue. Nel 2024 sui voli intercontinentali abbiamo 6 milioni di posti offerti, in crescita del 29% rispetto all’anno prima. Per il 2025 si stima un 9-10% di ulteriore crescita, quindi 53,7 milioni. L’aumento arriverà grazie all’accordo Ita-Lufthansa. Ci saranno anche altri piccoli effetti collaterali delle nozze, come l’offerta di easyJet sui voli di breve raggio che aprirà una base a Fiumicino con tre aerei. Il resto verrà da Wizz Air e Ryanair”.

Troncone, per evitare la “congestione”, indica per Fiumicino il limite di 60 milioni di passeggeri: “Oggi siamo dentro i limiti ma l’espansione è già inevitabile – afferma – viste le previsioni rischiamo di arrivare tardi e avere periodi di sofferenza se non ci diamo una mossa. Se vogliamo far lavorare bene Fiumicino come un hub per l’Italia ed il bacino del Mediterraneo, e quindi puntando sulle ondate di connessione, in particolare verso i mercati strategici, nella prima parte della giornata verso il Nord America e nella parte finale della giornata verso il Sud America e l’Asia, dobbiamo farlo da subito. Lufthansa – aggiunge il CEO di AdR – ha delle aspettative dall’aeroporto anche in termini di quantità, oltre che di qualità. Le prospettive migliori per Fiumicino dal matrimonio Ita-Lufthansa derivano dal Nord America dove potrebbero aggiungere destinazioni anche utilizzando United Airlines. Prevediamo un rafforzamento sul Sudamerica (Brasile e Argentina) e Messico. Sull’Africa si potrebbe intensificare la connettività con il Nord e sicuramente puntare di più sulla parte sub-sahariana”, conclude Troncone.