Lo scorso anno l’aumento del prezzo del carburante, quest’anno la crisi economica che svuota gli aerei. Continua il periodo nero per le compagni aeree di tutto il mondo che nel 2009 vedranno calare il numero di passeggeri dell’8% con 180 milioni di passeggeri in meno rispetto al 2008. Il dato è stato presentato all’assemblea annuale della Iata a Kuala Lumpur dove ieri l’associazione aveva indicato in 9 miliardi di dollari le perdite che complessivamente subiranno le compagnie aeree. Un crollo legato essenzialmente all’impatto della crisi sul traffico. Per il direttore generale e amministratore delegato della Iata, Giovanni Bisignani, "più che il numero dei passeggeri preoccupa il crollo dei ricavi", stimati nel 2009 in calo di 80 milioni di dollari a quota 448 milioni dai 528 milioni del 2008: "I dati di marzo indicano che è del 19% la riduzione dei passeggeri di fascia alta": si svuotano business e prima classe "per una quota pari al 37% dei ricavi". Perchè come spiega Bisignani "volano di meno "soprattutto i clienti che fanno il vero fatturato: le compagnie non guadagnano ‘in coda’, nei posti di classe economica, ma ‘nel muso’, con i posti di prima classe".