Forse già entro la fine della primavera, la tariffa per partire dagli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Malpensa potrebbe salire di 3 euro a passeggero. Ma dall'aumento delle tariffe (ferme ormai da quasi una decina di anni) "arriverà un forte impulso agli investimenti in infrastrutture sui due hub italiani". Lo assicurano le due società di gestione Aeroporti di Roma e (Adr) e Sea che hanno inviato all'Enac la proposta per sottoscrivere i nuovi contratti di programma in deroga. Il riavvio della fase tariffaria, per tutti gli aeroporti italiani, sbloccherà investimenti per quasi 10 miliardi di euro. Le tariffe di Fiumicino e Malpensa saranno via via allineate ai valori medi europei che attualmente sono superiori del 50%. L'aumento di 3 euro è previsto nella Finanziaria e sarà una sorta di acconto ponte in vista dei contratti di programma che la stessa norma della Finanziaria prevede siano stipulati entro 18 mesi. Infatti, se entro 18 mesi le società aeroportuali non sottoscrivono i contratti di programma, l'aumento tariffario decade. L'aumento ponte, dunque, verrebbe concesso a fronte dell'effettivo avvio degli investimenti che l'Enac verificherà con controlli. Investimenti che finiscono in un fondo congelato che l'Enac verifica periodicamente e sblocca erogando gli aumenti tariffari. Adr e Sea hanno presentato i rispettivi piani d'investimento pluriennali, lo scorso 14 ottobre: un piano di sviluppo da 3,6 miliardi per l'aeroporto di Fiumicino e da 1,4 miliardi per Malpensa, per 17 cantieri da chiudere entro il 2020. Piani che sono al vaglio dell'Enac, con cui le due società di gestione tratteranno a breve, direttamente, per rinnovare i contratti di programma che "saranno approvati con iter accelerato".