Continua in Sicilia l'apertura di strutture museali e spazi espositivi. Dopo Favignana, Lampedusa, Lipari, Monte Jato, Sciacca è la volta di Ustica dove ieri è stato inaugurato il museo archeologico comunale. "Si tratta di un'infrastruttura culturale – ha sottolineato Gaetano Armao, assessore regionale ai Beni culturali – che consente di rappresentare la storia antica dell'isola, di cui è testimonianza anche l'importante villaggio preistorico, ed incrementare la qualità dell'offerta turistica puntando alla destagionalizzazione". L'esposizione comprende, al momento, una selezione significativa di reperti risalenti alla Media Età del Bronzo (1400-1200 a.C.). I pezzi sono stati rinvenuti nel corso delle ricerche al villaggio preistorico dei Faraglioni, avviate dalla Soprintendenza di Palermo fin dal 1974 e riprese nl 2003. Si tratta, soprattutto, di suppellettili domestiche destinate alla conservazione delle derrate, alla preparazione, cottura e consumo degli alimenti. Vi sono anche reperti connessi alla produzione metallurgica, utensili d'ossidiana, monili e oggetti di materiale vario(pietra, bronzo,terracotta), raccolti sui piani d'uso delle capanne preistoriche e lì lasciati a causa dell'abbandono improvviso del villaggio avvenuto, nel XII secolo a.C., per calamità naturali. Armao ha precisato che nelle prossime settimane il museo sarà completato anche con reperti provenienti da Ustica e attualmente conservati al Museo Salinas di Palermo. Il museo è ospitato in uno dei Cammaruna che sull'Isola, anticamente luogo di confino, ospitava i deportati politici.