Dopo 30 anni di dubbi, Israele dice sì alla costruzione di una linea ferroviaria fra il Mediterraneo e il Mar Rosso. Si tratterà di una via terrestre di trasporto alternativa al Canale di Suez, anche se prevedibilmente, a prezzi superiori. Tel Aviv ed Eilat distano 350 chilometri: questo tragitto sarà percorso in due ore da moderni treni passeggeri che in alcuni tratti sfioreranno i 300 chilometri all'ora. "Una decisione strategica" ha detto il premier Benyamin Netanyahu, dopo il voto di approvazione del governo. Israele, viene spiegato, punta su potenze economiche emergenti – Cina, India, Giappone – e si offre loro come ponte fra Asia ed Europa. Lo sviluppo del turismo è importante: ma da solo non avrebbe convinto il governo israeliano a varare il progetto se non fosse stato affiancato dal trasporto di merci. Israele infatti vorrebbe coinvolgere nel progetto anche la Giordania: il suo porto di Aqaba (vicino a quello israeliano di Eilat) pare indicato per lo smistamento dei container in transito verso i porti israeliani di Ashdod e Haifa.
Secondo il quotidiano filo-governativo israeliano Makor Rishon, la realizzazione potrebbe essere affidata ad aziende cinesi, molto avanzate nel ramo.