“Se è vero che il turismo viaggia sempre più in rete, è altrettanto vero che una ricerca sulle strutture ricettive extralberghiere umbre, effettuata tramite la rete, può riservare molte sorprese, non sempre positive”. A rivelarlo Vincenzo Bianconi, presidente Federalberghi della provincia di Perugia, commentando i risultati del lavoro di monitoraggio sulle attività che propongono la propria offerta commerciale tramite internet.
I risultati sono stati presentati a Fabrizio Bracco, assessore regionale al turismo, durante un incontro dove si è parlato dei problemi di questo settore sul quale pesa anche il fenomeno abusivismo. La ricerca ha rilevato 1.583 strutture ricettive extralberghiere umbre sulle quali è stata effettuata una comparazione con l'elenco ufficiale della Regione che ha evidenziato che 85 strutture risultano autorizzate, ma promuovono la loro offerta sul web in modo non coerente rispetto all'autorizzazione ottenuta. 330 strutture non sono state rintracciate nell'elenco regionale. “In molti casi – ha detto Andrea Barberi, vicepresidente Federalberghi – non siamo riusciti a risalire ad alcuna autorizzazione. Abbiamo perciò chiesto all'assessore Bracco di predisporre i controlli necessari a riportare chiarezza e trasparenza anche in questo mercato turistico”.
“L'assessore Bracco ci ha garantito che solleciterà i Comuni ad effettuare i controlli che sono sotto la loro responsabilità – ha commentato Bianconi – Ci chiediamo perché questa iniziativa debba essere effettuata da una organizzazione di categoria e non da chi è preposto ai controlli. Dalla lotta all'abusivismo, secondo noi, i Comuni potrebbero trarre risorse significative, senza dover gravare ulteriormente su quanti operano nel rispetto delle regole, in un mercato sempre più difficile e in una congiuntura davvero preoccupante”.