edizione Nazionale
Tassa soggiorno, le linee guida di Federalberghi per migliorarla
notizia pubblicata 23 Luglio 2012 alle ore 12:15 nella categoria Turismo

In attesa che il Governo ed il Parlamento prendano in mano la materia sulla tassa di soggiorno, Federalberghi ha elaborato otto linee guida per la corretta applicazione dell'imposta di soggiorno. Eccole:
1. Equità – Al fine di non introdurre turbative sul mercato, il comune che introduce l'imposta deve applicarla a tutte le strutture ricettive comunque denominate e quindi non solo agli alberghi.
2. Proporzionalità – L'imposta dev'essere proporzionale al prezzo.  
3. Utilità – Gli introiti dell'imposta di soggiorno devono essere nettamente vincolati alla realizzazione di interventi in materia di turismo e di sostegno alle strutture ricettive.  
4. Esenzioni – Devono essere esentati dal pagamento dell'imposta i residenti nel comune, il gestore della struttura ricettiva e i suoi collaboratori, i minori e gli anziani, i membri dei gruppi organizzati, gli autisti di pullman, le guide e gli accompagnatori turistici che prestano attività di assistenza a gruppi organizzati; i dipendenti pubblici in missione; i malati e coloro che assistono degenti ricoverati presso strutture sanitarie; coloro che sono alloggiati nelle strutture ricettive per far fronte a situazioni di emergenza; i pernottamenti gratuiti, quelli in bassa stagione e quelli di durata prolungata.
5. Responsabilità – Il gestore della struttura ricettiva non può in alcun modo essere ritenuto responsabile del mancato pagamento dell'imposta, né essere chiamato a versare al comune somme che non ha incassato. La problematica non investe unicamente l'ipotesi in cui il cliente si rifiuti di pagare l'imposta, ma si estende anche ai casi, ben più frequenti, in cui gli alberghi ricevono il pagamento del corrispettivo diverso tempo dopo che il cliente ha lasciato la struttura ricettiva (ad esempio, i pagamenti effettuati dai tour operator e dagli agenti di viaggio), così come ai casi in cui l'albergo non riceve il pagamento del corrispettivo (ad esempio, clienti morosi o inadempienti).
6. Onerosità – Occorre dedicare adeguata considerazione ai costi che l'imprenditore sostiene per lo svolgimento del ruolo assegnatogli dalla legge (personale addetto all'attività di riscossione e rendicontazione, commissioni dovute alle agenzie on line e ai gestori delle carte di credito e di debito, utilizzo delle attrezzature e dei materiali di consumo, etc.) che dovrebbero essere rimborsati.
7. Programmabilità – I contratti tra le strutture ricettive e i tour operator definiscono il prezzo del soggiorno con un largo anticipo, anche superiore all'anno. Analogamente, il prezzo viene definito da un anno all'altro per esigenze connesse alla partecipazione alle fiere internazionali, allo svolgimento di campagne promozionali, alla stampa dei cataloghi e dei listini. Al fine di evitare che il peso dell'imposta venga automaticamente traslato sul gestore della struttura ricettiva, che non può richiedere il pagamento di un prezzo superiore a quello contrattualmente definito o comunque già offerto al pubblico, si rende necessario stabilire che le delibere comunali con le quali viene introdotta l'imposta di soggiorno o ne viene determinata la variazione in aumento entrino in vigore dodici mesi dopo l'approvazione della delibera stessa.
8. Coinvolgimento – Il comune deve coinvolgere gli operatori, tanto nella fase di istituzione dell'imposta quanto nella fase di definizione della destinazione delle risorse e di verifica del loro impiego.