Le previsioni del governo italiano sul traffico aeroportuale "sono sovrastimate" e per lo sviluppo del sistema occorre "una vera concorrenza, non risorse a pioggia". E' quanto sostiene il presidente dell'Osservatorio nazionale sulle liberalizzazioni dei trasporti (Onlit) Dario Balotta, che contesta le stime di 220 milioni di passeggeri l'anno nel 2020 indicate dal Governo, a fronte degli attuali 140 milioni.
"L'idea del ministro Corrado Passera – spiega Balotta – è di rilanciare la spesa pubblica con grandi investimenti infrastrutturali, ma il limite allo sviluppo posto dagli scali italiani sta nella poca concorrenza del settore, nella poca efficienza del sistema gestionale e da una scarsa se non nulla regolazione pubblica. I concessionari aeroportuali – spiega ancora il presidente dell'Onlit – non sono sottoposti ad alcun tipo di controllo sulla gestione finanziaria delle risorse derivate da obsolete e clientelari rendite di posizione monopolistiche, e non è un caso che nella classifica di Skytrax (che quest'anno ha consultato 12 milioni di passeggeri di 39 Paesi) non risulti nessuno scalo italiano tra i 100 aeroporti preferiti nel mondo. Anziché razionalizzare il settore, informatizzarlo e renderlo più efficiente con moderni sistemi di gestione – denuncia Balotta – sono in vista nuovi aumenti delle tariffe per compagnie aeree e passeggeri e una dissennata politica ambientale, sul modello campanilista dei porti, che peggiorerà, anziché migliorare, il sistema dei trasporti italiano. Solo in Italia – conclude Balotta – i concessionari aeroportuali pagano canoni di concessione irrisori allo Stato, in cambio di una gestione tra le peggiori del Vecchio Continente".