Aeroporto Abruzzo, approvato bilancio. A breve bandi per nuovi voli

L’Assemblea dei soci della Saga ha approvato il bilancio dell’Aeroporto d’Abruzzo che chiude con un attivo di 35 mila euro. Presente anche il presidente della Regione Marco Marsilio, in rappresentanza della Regione. Fondamentale il contributo regionale, che ha consentito importanti investimenti che vanno dall’antincendio, con 400 mila euro per lavori di adeguamento terminati ad ottobre ed il SIEG, con un milione di euro già stanziati, per il rimborso delle spese di sicurezza.

“Con grande lavoro ed una importante variazione di bilancio – ha sottolineato Marsilio – abbiamo trovato questi fondi che consentono al nostro aeroporto di tornare in condizioni di sicurezza, pronto a crescere in un progetto di sviluppo fondamentale per tutto il territorio. Ringrazio il presidente della Saga Enrico Paolini, per aver ricordato l’impegno della Giunta Regionale in questa direzione e confermo che continueremo a muoverci in questa direzione, valorizzando un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo turistico e commerciale dell’intera regione”.

Passando ai numeri di crescita in termini di passeggeri, il presidente Paolini, dopo aver ringraziato la Regione per le “promesse mantenute”, ha confermato l’obiettivo del milione di passeggeri entro il 2020, ricordando l’imminente bando regionale per portare in Abruzzo nuove rotte.

“Nazionali ed internazionali – sottolinea Paolini – Per noi la crescita di questo Aeroporto è un passaggio determinante per lo sviluppo sociale, economico e culturale del territorio. Come annunciato di comune accordo con l’Assessorato Regionale al Turismo, tra le nuove rotte ci sono Parigi e Berlino e le riconferme di Catania e Torino. È importante riattivare il volo su Torino, perché abbiamo un’area industriale con forte presenza dell’automotive ed è importante tutelare questo insediamento produttivo e renderlo appetibile. Ovviamente per le altre destinazioni internazionali, attendiamo le offerte che arriveranno dalle compagnie aeree. Personalmente – conclude Paolini – ritengo che andrebbe sostenuto il Nord Europa ed i Paesi dell’Est, area fortemente in crescita”.

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