Scalo Abruzzo, Fiavet: concentrarsi su incoming, non solo low cost

Nei giorni scorsi tavolo tra Fiavet e Saga per il potenziamento dei voli

“Per far crescere l'aeroporto è fondamentale sviluppare il turismo, che richiede programmazione. Bisogna concentrarsi sull'incoming, identificare le giuste destinazioni e promuovere il territorio. Non si può essere legati solo alle compagnie low cost, perché sono un carro che se dovesse venir meno rischierebbe di farci chiudere”. Lo ha affermato Agostino Ballone, presidente di Fiavet Abruzzo e Molise, in merito alla strategia per lo sviluppo dello scalo abruzzese.
Nei giorni scorsi, è stato istituito un tavolo permanente tra la Fiavet e la Saga, società che gestisce l'aeroporto, finalizzato al potenziamento dei voli.
“Il tavolo – spiega Ballone – ha come obiettivo lo scambio di strategie per programmare il turismo secondo le tempistiche che il settore richiede”.
Per Ballone è necessario concentrarsi sull'incoming, con l'obiettivo di spostare il turismo in Abruzzo.
“Questo movimenterebbe sia l'aeroporto che tutto l'indotto dell'accoglienza. Si creerebbe un circolo virtuoso in grado di mettere in moto l'economia. È però necessario mettere insieme tutti gli attori coinvolti, ovvero i TO, la Regione, l'aeroporto e i professionisti dell'accoglienza. A svolgere un ruolo fondamentale dovrebbe essere la Regione, che istituzionalmente deve promuovere il territorio. Purtroppo, però – aggiunge Ballone – su questo fronte siamo carenti. Da 4 anni mancano fondi dedicati alla promozione e dopo tutto questo tempo abbiamo perso posizioni”.
Per quanto riguarda le destinazioni, secondo il presidente della Fiavet, bisogna concentrarsi sui Paesi dell'Est Europa, sui mercati emergenti e sui cosiddetti paesi Bric, che fanno registrare ritmi di crescita notevoli. “Bisogna trovare quelle destinazioni che hanno interessi comuni ed affinità con il nostro Paese – conclude – e sicuramente la Russia è uno di questi. Noi, però, abbiamo perso questo treno. Arriviamo in ritardo perché tutti si sono già organizzati, ma con una pianificazione sinergica dei diversi soggetti coinvolti si potrebbe ancora recuperare il terreno perso”.

 

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