Ancora difficoltà per i piccoli e medi imprenditori balneari abruzzesi. A minacciare la sopravvivenza delle imprese stavolta sono un pronunciamento della Commissione europea e un e atto del governo nazionale, che rischiano di gettare il settore nella morsa di precariato e instabilità. “Se passa la linea di Bruxelles occorrerà prepararsi per far fronte ad una vera e propria catastrofe – dice Fiba-Confesercenti, associazione che rappresenta oltre il 50% delle imprese balneari abruzzesi – Per l’Abruzzo in modo particolare, dove la gestione degli stabilimenti è affidata prevalentemente a piccole imprese, vorrebbe dire gettare nel panico una intera filiera produttiva”. Rischiano anche bar, ristoranti, alberghi, campeggi, discoteche, tutte quelle attività che operano su una concessione demaniale. “Gli stabilimenti sono il front-office del turismo abruzzese – ribadisce Fiba-Confesercenti -e senza la certezza della concessione, nessuno investirà”.