Gianni Melilla e Michele Piras, deputati di Sel, hanno inviato un’interrogazione al ministro della Infrastrutture e dei Trasporti, dopo la decisione di Ryanair di chiudere le basi di Alghero e Pescara, nonché l’aeroporto di Crotone, con la cancellazione di 16 rotte e “la perdita di 800.000 passeggeri oltre che di 593 posti di lavoro”.
Secondo i deputati “si rischia di determinare un pesante contraccolpo su economie locali già particolarmente fragili, rispetto alle quali i servizi della compagnia low cost irlandese hanno rappresentato una boccata di ossigeno e una importante fonte di reddito, diretto e indiretto”. “Crediamo che – scrivono Melilla e Piras – il governo debba riconsiderare, almeno per questi territori e considerate le specificità dei contesti locali, la decisione di incrementare la tassa aeroportuale, in maniera tale da riaprire una partita che non si può chiudere così, se non al prezzo di drammatici costi sociali: 600 posti di lavoro, nonché un impoverimento ulteriore sul piano del diritto alla mobilità e dell’economia, quella turistica in particolare”.
“La decisione presa dalla compagnia – si legge nell’interrogazione – sarebbe un contraccolpo decisivo per gli aeroporti di Alghero e di Pescara. Per la città sarda infatti le 8 rotte Ryanair rappresentano il 60% del traffico totale, del 70% invece per la città abruzzese. Il rischio conseguente sarebbe la chiusura di ambedue gli hub con un danno enorme, diretto ed indiretto, sia in termini di servizi che in termini economici”.