Ha deciso di ribellarsi alla cattiva fama che lo perseguita da oltre 50 anni e di puntare proprio sulla nomea di “porta iella” per rilanciare il turismo locale, Colobraro, piccolo centro del materano, da oltre 50 anni noto come il paese “sfortunato” o “innominabile”. Secondo una leggenda metropolitana, negli anni '40, nel salone della provincia di Matera, un professionista di Colobraro avrebbe profetizzato la caduta di un lampadario. Stando alla storia che si racconta, il lampadario cadde davvero e s'infranse. E da quel momento il paese fu segnato. In realtà, però, la particolare etichetta di “porta-iella” sarebbe stata affibbiata al centro perchè l'antropologo Ernesto De Martino dedicò un capitolo del suo “Sud e magia”, uno studio che esplora le sopravvivenze lucane di pratiche di magia. Per riconquistare l'onore e attirare turisti a Colobraro il sindaco, Andrea Bernardo, ha deciso di infrangere il tabù della iella trasformando la leggenda in veicolo di promozione. L'intenzione dell'amministrazione comunale, in accordo con regione e con Apt, infatti, è di utilizzare l'aura magica del paese per attrarre turismo. Per il momento si tratta solo di una prospettiva, ma c'è la volontà di creare un sistema turistico locale che abbini l'intrattenimento con la cultura alta, rifacendosi soprattutto agli studi antropologici di de Martino.