Tassa d’ingresso, i dubbi di Confapi Basilicata

Grassani: assomiglia ad un balzello medievale

“Ancora una volta gli imprenditori che hanno deciso di investire nel turismo nel materano si ritrovano a fare i conti con una scelta calata dall’alto che non è stata condivisa con le associazioni di categoria”. Sono le parole di Giovanni Grassani, presidente Confapi Basilicata, in merito alla decisione di introdurre da settembre la tassa d’ingresso in città.
La tassa, che va ad aggiungersi a quella di soggiorno già in vigore da qualche settimana, non convince Grassani, preoccupato per gli effetti negativi che potrebbe determinare sui visitatori.
“In un periodo nel quale l’Amministrazione Comunale ha la necessità di rendere efficiente la spesa pubblica, di tagliare costi improduttivi e di applicare anche in ambito locale il principio della spending review – ha precisato Grassani – non ci sembra giusto imporre ai visitatori ulteriori sacrifici in termini economici a fronte di servizi inesistenti. Dispiace sottolineare che la città di Matera non dispone di un’area attrezzata per il parcheggio degli autobus e pertanto prima di introdurre nuovi balzelli nel settore turistico l’amministrazione comunale ha il dovere di garantire quei servizi indispensabili anche in vista della candidatura di Matera a capitale europea della cultura nel 2019”.
Vista la situazione il presidente di Confapi Basilicata invita l’Amministrazione Comunale a organizzare un tavolo di confronto con gli operatori turistici per affrontare le questioni che continuano a frenare l’industria del turismo sul territorio.

 

 

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