“La tassa di soggiorno che il Comune di Matera ha pensato di introdurre per visitatori e turisti è un’iniziativa insensata”. Lo ha affermato Adriano Pedicini, consigliere comunale del Pdl, che dopo Confapi e Cna, esprime la propria contrarietà verso questa ipotesi. “Per anni – spiega Pedicini – si è contestato il turismo mordi e fuggi, oggi invece lo si vuole promuovere istituzionalmente, deprimendo ulteriormente l’economia della città attraverso un settore, quello turistico-alberghiero, che è l’unico baluardo a difesa dell’occupazione, avvantaggiando al contempo le strutture concorrenti della vicina Puglia, dove il balzello è stato del tutto ignorato. Diversa è la situazione nelle città d’arte – prosegue – dove il turismo, con numeri grandi milioni, non teme contraccolpi o crisi e si può permettere di fare selezione”.
Per il consigliere il modello Roma, Firenze, Venezia non può essere emulato perché il turista, davanti a tali prelievi fiscali, si aspetta di notare un miglioramento dei servizi nel breve periodo; diversamente il senso dell’imposta perderebbe la sua giustificazione e diverrebbe, come afferma Pedicini, “la solita ripugnante ed abusata tassa. Per questo – assicura – il Pdl si opporrà tenacemente all’istituzione della tassa di soggiorno, affinché Matera non perda quel minimo di competitività oggi conquistato con fatica”.
Contrarietà alla tassa arriva anche da Adiconsum materana. Per Marina Festa, segretaria dell’Associazione, “la tassa non rappresenta il modo migliore per il rilancio del turismo e danneggia i consumatori. I turisti che vengono in Basilicata – prosegue – sono già penalizzati dalla mancanza di una ferrovia, di un aeroporto e di strade adeguate e nuove tasse non farebbero altro che incidere negativamente sul sistema produttivo, sugli albergatori, sui commercianti, sui ristoratori, sui gestori di locali e quindi sull’occupazione”.