Cirò, immobile della ‘Ndrangheta diventa un museo

In 140 mq rivivranno la storia e il mito dell’antica Chone

Un immobile confiscato ad una delle più potenti famiglie della 'ndrangheta crotonese è diventato un museo archeologico. In un locale di 140 mq, confiscato nel 2001 al boss Cataldo Marincola, rivivranno la storia e il mito dell'antica Chone, comunemente identificata con l'odierna Cirò. Una doppia sfida quella che lo Stato ha voluto lanciare alla mafia: riaffermare con forza la sua presenza in uno dei territori della regione più martoriati dalle cosche malavitose e al contempo gettare un seme perchè i valori e le tradizioni culturali del luogo ritornino a prevalere sulla cultura della morte e dell'omertà. Il progetto, nel quale sono impegnati il ministero dell'interno, il ministero per i beni e le attività culturali, il ministero dell'economia e finanze, il comando generale dell'Arma dei Carabinieri e il comune di Cirò, ha infatti l'ambizione di trasformare il museo civico archeologico in un polo culturale per tutto il territorio cirotano. Per la valenza sociale che riveste in un territorio ricco di tradizioni, il museo è simbolicamente dedicato a Filottete, mitico fondatore di Cirò, e in quanto polo culturale sarà il centro promotore di attività mirate soprattutto alla valorizzazione delle risorse locali, in partenariato con l'amministrazione statale.

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