Il Comando Provinciale di Vibo Valentia, dopo aver effettuato un'indagine sull'erogazione di Fondi Europei e Regionali destinati a finanziare strutture alberghiere per il rilancio del turismo in Calabria, ha individuato e denunciato alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia 63 persone responsabili di truffa aggravata, falsità in atti, malversazione ai danni della Comunità Europea, mediante l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. I progetti approvati, del valore complessivo di oltre 2 mln di euro, prevedevano l'avviamento di 23 b&b che avrebbero costituito valido sostegno al turismo, soprattutto per quello giovanile.
Dall’attività d’indagine è emerso un utilizzo distorto dei fondi pubblici. Il fine ultimo delle richieste di finanziamento non è stato l'apertura di b&b, ma l'accaparramento di denaro pubblico a fini personali. Tra i 63 responsabili denunciati all'Autorità Giudiziaria, sono annoverati, quali complici, i Collaudatori delle strutture, i titolari di 20 aziende fornitrici, nonché 2 funzionari pubblici della Regione Calabria, per reati che vanno dalla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, alla malversazione a danno della Comunità Europea, dalla falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico alla falsità in scrittura privata e alla falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico, fino alla dichiarazione fraudolenta mediante l'uso e l'emissione di fatture per operazioni inesistenti. La Finanza ha provveduto ad effettuare sequestri per equivalente di beni mobili, immobili, conti correnti bancari e/o postali, depositi di somme o titoli e libretti di risparmio, fino al raggiungimento dell'importo complessivo delle truffe scoperte.