La contestazione in Calabria alla politica dei trasporti attuata da Trenitalia fa registrare anche l'intervento del vice presidente del consiglio regionale, Alessandro Nicolò. ''Lo sciopero indetto dalle organizzazioni sindacali del settore dei Trasporti – dice Nicolò – deve fare riflettere. L'acuirsi del confronto con Trenitalia, che vede al vaglio della discussione il taglio di dodici convogli calabresi a lunga percorrenza diretti al Centro e Nord Italia, di cui sei periodici, preoccupa quanti lavorano affinché la Calabria sia messa nelle condizioni migliori per offrire servizi di trasporto pubblico su rotaia tesi non soltanto a soddisfare le giuste richieste dei lavoratori dipendenti e dei pendolari che quotidianamente si muovono lunghe le due dorsali, ionica e tirrenica, per raggiungere il posto di lavoro, ma per incrementare il ventaglio delle offerte di opportunità a quanti guardano alla nostra regione come meta turistica''. Il vicepresidente della Giunta mette in evidenza che la Calabria è interessata da straordinarie progettazioni strategiche, come il Ponte sullo Stretto e dall'insieme delle infrastrutturazioni preparatorie che riguardano, con il Ponte, la perfetta funzionalità del così detto Asse Berlino-Palermo, già approvato in sede europea, come direttrice di sviluppo euromediterranea. "A fronte di così forti decisioni politiche nazionali e comunitarie risulterebbe incomprensibile da parte del gruppo Fs una politica dei tagli che impoverisce i servizi e comprime gli attuali standard occupazionali. Stante le condizioni – evidenzia Alessandro Nicolò – dell'autostrada Salerno/Reggio e della statale 106 ionica, la riduzione dei servizi ferroviari in Calabria peserebbe in maniera soffocante sulle alternative di mobilità".