Riprogettare il futuro aeroporto internazionale di Grazzanise, anche alla luce del trend in discesa del traffico passeggeri. Un po’ a sorpresa, l’amministratore delegato della Gesac, Mauro Pollio, in un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore, rimette in discussione il master plan della nuova infrastruttura la cui realizzazione e gestione è stata affidata recentemente alla società che già si occupa dell’aeroporto di Capodichino e che dovrebbe costare circa 1,4 miliardi di euro fra fondi pubblici e privati.
“Se Grazzanise serve – sostiene Pollio – deve essere realizzato bene. Siamo già al lavoro per realizzare il business plan. Il master plan del 2005 è obsoleto. Inoltre, l’operazione Grazzanise ha senso solo se strategicamente inquadrata in una pianificazione nazionale che al momento non c’è”. Pollio sottolinea l’importanza dell’investimento e nello stesso tempo l‘assenza di progetti per collegamenti stradali e ferroviari, in particolare la mancanza di una connessione alla linea dell’alta velocità. Ma a rimettere in discussione il ruolo del nuovo scalo, è soprattutto il trend negativo del traffico aereo. “Capodichino non è un aeroporto saturo dal punto di vista del traffico passeggeri. E’ importante muoversi in una logica di mercato per evitare errori già fatti”. E cita il caso lombardo: “Gli scali di Linate, Malpensa e Bergamo, nel complesso superano di dieci volte il traffico aereo della Campania: nonostante ciò questo sistema è entrato in crisi. Grazzanise soffrirebbe della vicinanza del grosso hub intercontinentale Roma Fiumicino che dista appena 140 chilometri”.