“I dati sui visitatori della Reggia di Caserta nel 2015 sono ottimi sia perché confermano l’importanza del monumento a livello nazionale, sia per la Campania, che si conferma seconda regione dopo il Lazio e per il secondo anno di fila fa meglio della Toscana”. È il commento di Mauro Felicori, direttore della Reggia di Caserta, sul risultato raggiunto nel 2015 dal palazzo borbonico, in decima posizione tra i musei italiani con 497.158 visitatori, oltre 69 mila in più del 2014 (+16%), seconda performance in Italia dopo quella del museo Egizio di Torino.
“Siamo compiaciuti ma non appagati”, dice Felicori riferendosi al reale obiettivo del suo incarico, ovvero quel “milione di visitatori che voglio portare alla Reggia entro la fine del mio mandato, che durerà 4 anni”.
Nel 2015 c’è stato anche il complesso passaggio dalla vecchia alla nuova normativa avvenuto con la Riforma voluta dal responsabile del Mibact Dario Franceschini, che ha trasformato la Reggia in un Museo dotato di reale autonomia gestionale e contabile, con un proprio CdA e un proprio bilancio.
“Sto predisponendo lo statuto e il bilancio, nelle prossime settimane riunirò il CdA per approvare i due strumenti”, annuncia Felicori, che ammette che nell’organico della Reggia mancano esperti nella delicata materia contabile e in marketing e turismo, nuovo settore, quest’ultimo, introdotto nel piano di organizzazione del lavoro presentato qualche giorno fa ai sindacati.