Torna a crescere il numero di visitatori della Reggia di Caserta. A chiusura di un decennio iniziato bene, con gli oltre un milione di arrivi nell'anno del Giubileo, il sito vanvitelliano ha visto toccare quota 558.570 il numero dei suoi ospiti nel corso del 2009. Un dato che raggiunge solo il 50% di quello del 2000 ma bisogna tener conto della progressiva diminuzione registrata negli anni successivi fino al picco negativo del 2008 quando, complice la crisi dei rifiuti, quota 500.000 fu appena sfiorata ma nemmeno raggiunta. La ricetta per provare a risalire, la suggerisce Paola Raffaella David, la soprintendente arrivata a Caserta il primo settembre scorso: "C'è un'intrinseca stanchezza del pubblico – ha rilevato – I turisti vanno stupiti, sono necessarie contaminazioni con moda, musica, cinema. Non si può più riproporre un museo dell'Ottocento: una mostra con cento opere è inutile, annoia e confonde. Meglio puntare solo su un grande nome che attira visitatori da tutto il mondo: che so, magari Andy Warhol". La David lancia una evidente critica alle gestioni precedenti: "Un'esposizione d'arte deve dialogare con il Palazzo, non mandare in soffitta i suoi tesori. Qui invece quadri e oggetti d'arte sono stati tolti per far spazio a mostre temporanee, e il risultato sono spazi bianchi e asettici che potrebbero stare in qualsiasi parte della terra: e allora dov'è la storia?".